PERUGIA - E' stato convalidato oggi, dal gip di Perugia, Alberto Avenoso il fermo del 53enne Antonio Leandri, accusato di omicidio aggravato del padre Olinto, di 88 e di averne soppresso il cadavere dopo averlo fatto a pezzi.

Il gip di Perugia ha anche disposto per l'indagato, un insegnante precario di educazione fisica, la custodia cautelare in carcere.

Nel corso dell'udienza di oggi Antonio Leandri si e' avvalso della facolta' di non rispondere, ma come hanno spiegato i suoi legali subito dopo l'udienza, il suo silenzio e' conseguente al fatto che il loro assistito aveva gia' fornito tutti gli elementi utili all'indagine in un interrogatorio precedente, infatti fin da subito aveva prestato massima collaborazione agli inquirenti.

Leandri avrebbe confessato di aver ucciso il padre e avrebbe anche indicato agli inquirenti dove aveva disperso il corpo dopo averlo sezionato in varie parti.

Dalla contestazione formulata nei suoi confronti dal pm Claudio Cicchella e' emerso che l'omicidio e' stato compiuto il 30 novembre scorso nella residenza di famiglia di via Cartolari, nel centro di Perugia. Subito dopo Antonio Leandri avrebbe smembrato il corpo del padre, disperdendone poi i resti in varie localita' dell’Umbria nei giorni successivi.

Davanti al gip uno dei difensori di Leandri, l'avvocato Luca Gentili, ha sollevato un'eccezione riguardo alla sua nomina. L'uomo e' comunque assistito anche dagli avvocati Sabrina Castellani, Adele Lerose e Claudio Lombardi.

Da quanto si apprende il pubblico ministero si appresterebbe a chiedere la perizia psichiatrica nei confronti dell'indagato.
 

Condividi