Pensionati.jpg
di Fabrizio Prosperi ROMA - Il 71,9% delle pensioni erogate nel 2008 non ha superato i 1000 euro mensili. Il 45,9% dei pensionati ha, infatti, percepito un importo mensile inferiore ai 500 euro e il 26% ha avuto compensi tra i 500 e i 1000 euro. Un reddito medio nazionale annuo di 10.129 euro, ossia poco superiore a 750 euro mensili. Non ci si vive. Questi dati che confermano le difficili condizioni in cui vivono milioni di persone sono stati elaborati dall'Inps e dall'Istat e riguardano le prestazioni pensionistiche erogate da tutti gli enti previdenziali,pubblici e privati. Nel 2008 l'importo complessivo annuo delle prestazioni pensionistiche previdenziali e assistenziali erogate in Italia è stato 241.109 milioni di euro, pari al 15,38% del prodotto interno lordo (+0,31 punti percentuali rispetto al valore dell'indicatore calcolato per il 2007). La spesa complessiva è aumentata del 3,5% rispetto al 2007. La distribuzione territoriale “Nelle regioni settentrionali - osservano Inps e Istat - si concentra la maggior parte delle prestazioni pensionistiche, dei relativi titolari e della spesa erogata (rispettivamente 48 per cento, 48,5 per cento e 50,9 per cento); nelle regioni meridionali si rileva il 31,5 per cento delle pensioni erogate e il 31,4 per cento dei pensionati, a fronte di una spesa che raggiunge il 27,6 per cento del valore complessivo; le regioni centrali, infine, detengono quote inferiori, pari al 20,5 per cento in termini di numero di trattamenti, al 20,1 per cento se si guarda ai pensionati e al 21,5 per cento in termini di spesa erogata. Differenze territoriali si rilevano anche con riferimento agli importi medi dei redditi pensionistici. Essi - si legge ancora - sono più elevati nelle regioni settentrionali e in quelle centrali, con valori rispettivamente pari al 105 per cento e 106,6 per cento rispetto alla media nazionale. Nelle regioni del Mezzogiorno, nelle quali si registra un maggiore peso relativo di percettori di prestazioni assistenziali, gli importi medi dei redditi pensionistici si collocano, invece, al di sotto del valore medio nazionale (88,1 per cento)”. Le donne sono di più ma percepiscono meno “Sebbene la quota di donne sia pari al 53 per cento, gli uomini percepiscono il 56,0 per cento dei redditi pensionistici, a causa del maggiore importo medio dei trattamenti percepiti (17.137 euro rispetto agli 11.906 euro medi delle donne)”. Con riferimento alla tipologia di pensione, si osserva che le pensioni di invalidità, vecchiaia e superstiti (Ivs) sono 18,6 milioni, con una spesa complessiva di 217.216 milioni di euro (90,1% del totale) ed un importo medio annuo di 11.662 euro. Oltre la metà dei trattamenti pensionistici è rappresentato da pensioni di vecchiaia o anzianità ed un importo medio annuo di 14.063 euro; il 20,6% riguarda pensioni ai superstiti (14,9% in termini di spesa) e il 7,2% si riferisce ad assegni ordinari di invalidità o a pensioni di inabilità, che assorbono il 5,1% della spesa destinata al complesso delle pensioni. Al 31 dicembre 2008, guardando ai dati di spesa, si rileva che cresce l'importo pensionistico complessivo annuo, passando da 232.976 milioni di euro del 2007 a 241.109 milioni di euro dell'ultimo anno. Tale crescita è il risultato della diversa evoluzione del numero delle pensioni e del loro importo medio: in particolare, il numero dei trattamenti pensionistici in pagamento è aumentato dello 0,4% rispetto all'anno precedente, mentre l'importo medio delle pensioni aumenta del 3,1% rispetto al 2007.Il problema non è quindi, come si vuol far credere, il conflitto fra i giovani e gli anziani. Malgrado gli aumenti “ leggeri” i pensionati hanno trattamenti che non consentono di arrivare alla fine del mese. In questa situazione il rischio per i giovani non solo riguarda la possibilità di avere una pensione, ma chi la otterrà non ci potrà campare. Da DAzebao.org Condividi