PERUGIA - Ultima giornata a Mosca per la delegazione dei vescovi umbri in pellegrinaggio in Russia. In programma anche un incontro con il patriarca ortodosso Kirill I.

Ieri i vescovi - e' detto in un comunicato della Ceu - hanno visitato il monastero ortodosso femminile di ''Marta e Maria'' a Mosca, dove vengono accolte bambine in difficolta' e curati bambini con paresi cerebrale nel centro di riabilitazione interno.

Il patriarca russo Kirill primo ha incontrato la delegazione dei vescovi umbri in pellegrinaggio nel Paese. Lo ha fatto al termine della Divina Liturgia celebrata nella cattedrale della Dormizione del Cremlino, in memoria della traslazione delle reliquie di san Filippo metropolita di Mosca e di tutte le Russie, morto martire nel 1569.

Rivolgendosi alla delegazione, il patriarca - e' detto in un comunicato della Ceu - ha tra l'altro ricordato che in Umbria ''ci sono molti santi della Chiesa indivisa''. Sottolineando l'importanza della visita collegiale (conclusa oggi) della Conferenza episcopale umbra, Kirill primo ha voluto salutare personalmente tutti i vescovi: i monsignori Gualtiero Bassetti, Perugia-Citta' della Pieve, Domenico Cancian, Citta' di Castello, Mario Ceccobelli e Pietro Bottaccioli (emerito), Gubbio, Vincenzo Paglia, Terni-Narni-Amelia, e Domenico Sorrentino di Assisi-Nocera Umbra-Gualdo Tadino. Ha quindi chiesto all'arcivescovo di Perugia, mons. Bassetti, di salutare il rettore e l'intera Universita', ricordando la laurea honoris causa in Scienze politiche che gli fu conferita nove anni fa.

''Il pellegrinaggio dei vescovi umbri - ha commentato mons. Paglia, presidente della Ceu - ha permesso di incontrare una Chiesa che sta vivendo una nuova primavera. Dopo il risveglio alla liberta' e dopo lo sforzo della ricostruzione di molti luoghi di culto e il ristabilimento di molti monasteri, l'intera Chiesa ortodossa russa sta sentendo con urgenza l'impegno per una evangelizzazione che risponda ai numerosi problemi che si affacciano nella societa' russa di questo inizio di millennio. Abbiamo potuto cogliere nei diversi incontri avvenuti con alcuni vescovi, preti, monaci e monache, nei luoghi del martirio, in alcuni monasteri, in centri della carita' e della formazione teologica, i promettenti frutti di questa nuova vitalita' della Chiesa ortodossa russa. Gli incontri hanno permesso non solo di approfondire la conoscenza reciproca ed irrobustire l'amicizia tra le Chiese, ma anche di scambiarsi riflessioni sull'evangelizzazione del mondo contemporaneo e di quanto sia sempre piu' urgente l'unita' tra i credenti per una piu' efficace comunicazione del Vangelo''.

 

Condividi