Rosaria Parrilla

 

Perugia – Se l’intento del consigliere comunale e cuperliano doc Nicola Mariuccini era quello di scatenare un’accesa polemica nel popolo del web, c’è riuscito alla grande. A spoglio terminato, intorno a mezzanotte, ha scritto su twitter: “congresso Pd-Falsa partenza del #cambiaverso umbro. 12000 votanti è meno del quorum minimo accettabile. Partito sotto shock, nessuna festa”. Post che su facebook inevitabilmente ha aperto una discussione virtuale abbastanza animata, fra iscritti, dirigenti e simpatizzanti del Partito democratico. C’era in qualche modo da aspettarselo, in fondo queste primarie sono state all’insegna del flop per la scarsa affluenza e qualche riflessione o commento a caldo sarebbe stato inevitabile.

Già ieri sera nella sede del partito, in piazza della Repubblica, si respirava un’aria di festa, ma mista al malcontento. Qualcuno parlava della mancanza di una comunicazione politica, il perché bisognava andare a votare. Affermazione dello stesso neo segretario regionale, il giovane e renziano Giacomo Leonelli, e condivisa, anche se con qualche distinguo, da Valerio Marinelli pro Stefano Facelli, arrivato secondo al podio. Argomentazioni che sono state espresse anche sul social network, dopo il post del fancelliano Mariuccini, e chi può tira l’acqua al proprio mulino. Ascoltando le voci e leggendo i commenti di questo e quell’altro, le cause sarebbero da imputare ad un insieme di cose: le vicende politiche nazionali che hanno visto “l’accoltellamento” del segretario nazionale dei democratici Matteo Renzi all’ormai ex presidente del consiglio Enrico Letta, la disaffezione politica sempre più dominante anche qui e soprattutto nei confronti del partito, una segreteria regionale che non ha “spinto abbastanza” per le primarie.

Il primo punto per Mariuccini, condiviso anche da altri, come Francesco Caruso (a inizio campagna elettorale pro Leonelli, ma dopo l’accordo di quest’ultimo con Catiuscia Marini e Wladimiro Boccali ha preso le distanze optando per la scheda bianca) è l’operazione politica incomprensibile, il sistema. Come ad esempio il non affrontare durante la campagna i dati del sondaggio, commissionato a livello nazionale dal partito, che parlano di un giudizio positivo nei confronti dell’attuale sindaco intorno al 33% (in pratica un cittadino su 3 sarebbe pronto a riconfermarlo). “Crediamo davvero che con le primarie possiamo colmare i vuoti della politica?”. È quello che chiede Mariuccini dal pulpito di fb, sottolineando la volontà di non strumentalizzare niente e di non delegittimare nessuno, ma vorrebbe spostare l’asticella dell’attenzione dai problemi delle quote in assemblea a quelli più reali e concreti della società, quelli che insomma interessano i cittadini. “Leonelli ha vinto ma il Pd no – conclude -. Se non partiamo da questo abbiamo solo cambiato il sedere su una poltrona.

C’è stata una manifesta contrarietà a votare da parte degli iscritti, i problemi delle quote in assemblea non interessano i cittadini”. La discussione, insomma, quella vera, all’interno del Pd è sempre più accesa.

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