di Arm.Alle.

 

PERUGIA - La rinascita di Borgobello è cominciata più di un anno fa. Numerosissime sono state le iniziative dei residenti del quartiere e dei commercianti con lo scopo di ripopolare e rendere più vivibile il centro di Perugia. Ed ha funzionato. A partire dal 2011, grazie ad un protocollo del Comune di Perugia, studenti americani in visita a Perugia contribuirono in prima persona alla riqualificazione della zona ripulendo e dove era necessario ridipingendo i numeri civici non più leggibili di Corso Cavour. Un piccolo gesto, ben gradito dai residenti, che ha dato il via al miglioramento di uno dei quartieri storici della città. Da allora le iniziative sono state tante.

Ultima opera è la riqualificazione dei giardini e della fontana a ridosso della Chiesa di Sant’Ercolano, un intervento di 450mila euro, che dovrebbe rendere vivibile, più ordinata e a dimensione d’uomo la parte alta di Borgo Bello. “Un ruolo di primo piano, in questo processo di cambiamento, va attribuito senza dubbio anche ai residenti, ai commercianti e alle associazioni che operano nel quartiere”. Aveva detto il vicesindaco Arcudi ripercorrendo, all’epoca della presentazione, le tappe che hanno portato alla definizione di un “programma condiviso” per eliminare definitivamente degrado e sterpaglie nella zona e lasciare spazio ad una nuova opera.

Il quartiere, insomma, comincia ad essere attrattivo. Numerosi momenti di incontro e culturali hanno fatto si che Borgobello sia migliorato a tal punto che qualcuno già lo “confonde” con il vero centro di Perugia. Gran parte dei cittadini lo preferiscono a Corso Vannucci, ormai deserto, e frequentano i diversi locali e bar disseminati per tutto Corso Cavour e dintorni.

Recentemente, in un’audizione pubblica in regione per discutere di microcriminalità, Marida Paolotti dell’Associazione Borgobello aveva ricordato come “l’esperienza vissuta dal nostro quartiere ci insegna che attivare momenti di incontro, culturali, sociali e ricreativi, è importante perché se un quartiere è vivo, frequentato, vissuto, c’è più controllo sociale”.

Ebbene il quartiere è vivo, lo dimostrano i numerosi passanti e cittadini che si fermano per un aperitivo o un panino nei numerosi locali sempre affollati. È un bene direbbe qualcuno. L’operazione di riqualifica della zona è stata azzeccata direbbero altri. Invece no. C’è anche chi si lamenta e che agli schiamazzi preferisce la “silenziosa presenza dei pusher”. “Almeno non fanno casino – dicono quasi con un’aria malinconica simile a chi ricorda i bei tempi andati – riusciamo a dormire, e non dobbiamo ascoltare la musica fino a notte fonda”.

Frasi che fanno riflettere e che non sono buttate li a caso. L’esempio calzante di quanto realmente credono in quello che dicono è stato il “richiamo informale” di alcuni residenti nei confronti di tre locali (tutti a distanza di pochi metri) rei di disturbare fino a notte fonda il sonno degli “sfortunati” abitanti della zona. Richiamo informale perché, almeno per il momento, non è stata sporta nessuna denuncia né presentata alcuna lamentela attraverso i canali ufficiali ma c’è stato un primo incontro, un paio di giorni fa, tra gli esercenti e i residenti che hanno sollevato le lamentele. Sembrerebbe che un accordo ci sia stato e che la convivenza potrebbe essere più facile adesso.

Mettendo da parte la notizia, nuda e cruda, è doveroso fermarsi a riflettere su quanto hanno riferito e sul fatto che qualcuno preferisca gli spacciatori a qualche gruppetto di ragazzi che tira tardi davanti ad una birra e un panino.

Domandiamoci se è preferibile avere qualche locale in più, aperto fino a tardi, o è meglio ogni sera incrociare sguardi truci e rischiare di essere derubati mentre si torna a casa? I residenti della sono davvero così superficiali da allargare le braccia e fare spallucce pur di andare a dormire in silenzio e nella sicurezza della loro casa.?

Sono proprio quei residenti, che hanno avallato e richiesto così pressantemente ZTL e pilomat che poi si sono rivelati essere un boomerang e non hanno diminuito il turbamento della quiete notturna, anzi hanno contribuito al decesso del centro storico, a lamentarsi degli schiamazzi notturni. Per partito preso hanno alzato la voce e poi, magari, se ne sono andati a vivere nelle zone residenziali nelle loro villette a schiera. Per poi svegliarsi e vedere lo spiacevole effetto collaterale che avevano causato le loro richieste, sia in termini di concentrazione di spacciatori in “zone altre” che in termini di svuotamento del centro.          

 

 

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