A luglio in Umbria previste complessivamente 7mila 800 chiamate al lavoro (+37,8% su luglio 2022), di cui il 35,1% appannaggio della filiera del turismo, e nel trimestre luglio-settembre 20mila 070 (+32,3%), delle quali il 32,3% derivanti dalla filiera turistica. Gli avviamenti al lavoro programmati nel turismo umbro a luglio volano a quota 2mila 470 (+140,4% su luglio 2012) e nel trimestre luglio-settembre a 6mila 470 (+119,3% sullo stesso trimestre 2022). Nuova crescita da brivido per le professionalità che le imprese non riescono a reperire o per mancanza di candidati o per inadeguatezza delle competenze. Nell’industria molto bene le chiamate previste nelle costruzioni, nei servizi – oltre al record della filiera turistica – note molto positive per le assunzioni nel commercio.

La dichiarazione

Giorgio Mencaroni, Presidente della Camera di Commercio: “I dati della nuova rilevazione del Sistema Excelsior sulle assunzioni programmate portano l’Umbria ad essere la prima regione per crescita percentuale di assunzioni programmate dalle imprese sia a luglio 2023 (7mila 800) che nel trimestre luglio-settembre (20mila 070) e il traino è dato dagli avviamenti al lavoro nella filiera del turismo, che a luglio rappresentano il 35,1% delle assunzioni totali nella regione e nel trimestre luglio-settembre il 32,3%. Ma, su questo quadro indubbiamente positivo e che corrisponde alla realtà delle cose, pesa in Umbria fortemente quel 55% di assunzioni considerate di “difficile reperimento” o per mancanza di candidati o perché i candidati non hanno le competenze richieste. Un dato, quest’ultimo (in crescita rispetto a quello già altissimo di luglio 2022, che era al 48%), che è il terzo più alto d’Italia dopo quelli di Valle d’Aosta e Trentino-Alto Adige. E non si tratta di un problema di qualche specifico settore ma generale, perché i livelli di assunzioni di difficile reperimento riguardano in Umbria, e non solo, tutti i settori. Qui va anche detto che occorre finalizzare meglio la fase post-formazione dei giovani. Ad esempio, in Umbria ci sono Istituti scolastici alberghieri di ottimo livello e c’è poi anche un precorso universitario in materia di turismo, ma coloro di questi giovani - sia che si fermino al diploma che proseguano all’università - che poi effettivamente operano nel settore turistico regionale rappresentano ancora un numero inadeguato. Lo sforzo che, come Camera di Commercio dell’Umbria, facciamo per finalizzare le scelte degli studenti in coerenza con il tipo di percorso scolastico/formativo svolto è enorme (ogni anno coinvolgiamo concretamente nelle nostre iniziativa circa 2mila 500 studenti delle scuole superiori), ma tale sforzo da solo non basta. Per questo stipuleremo una convenzione con l’Arpal (Agenzia regionale politiche attive del lavoro) per un impegno comune anche su questo fronte. Quanto alle previsioni sulla stagione turistica estiva, l’ottimismo delle imprese della filiera turistico sulle assunzioni è in linea con le attese positive che si stanno verificando, anche se va detto che la seconda metà di giugno e l’inizio di luglio sono state intaccate dal maltempo. In quel periodo il movimento turistico in Umbria è comunque cresciuto rispetto all’anno precedente, ma non dappertutto. Il maltempo ha infatti inciso meno sull’afflusso turistico in certi territori e più in altri. È stata quindi una crescita a macchia di leopardo. Migliori si profilano la seconda metà di luglio e il mese di agosto, sperando anche in una buona coda settembrina di cui, al momento, ci sono tutte le premesse. Meteo permettendo”.

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Trainata dalla forte crescita negli avviamenti al lavoro nel turismo (“Servizi di alloggio e ristorazione, servizi turistici”), l’Umbria è la prima regione italiana per aumento delle assunzioni a luglio 2023 e anche nel trimestre luglio-settembre. Lo evidenzia il Bollettino del Sistema informativo Excelsior, realizzato da Unioncamere e Anpal, con i dati che si basano su un ampio e continuo monitoraggio del sistema imprenditoriale: ben 110mila le aziende coinvolte, che esprimono le proprie previsioni sulle chiamate al lavoro che prevedono di effettuare nei mesi successivi.

Umbria prima regione per crescita delle assunzioni programmate dalle imprese per il mese di luglio. Centro Italia protagonista, con tutte le quattro regioni nelle prime cinque posizioni

In dettaglio, per luglio 2023 in Umbria le imprese hanno programmato 7mila 800 assunzioni, con un aumento del 37,8% (+2mila 140 avviamenti) rispetto a luglio 2022, quando le assunzioni erano state 5mila 600. Si tratta dell’incremento percentuale più elevato tra tutte le regioni italiane: dopo l’Umbria, al secondo posto le Marche (+36,7%), quindi la Toscana (+33,9%), l’Emilia-Romagna (+22%) e il Lazio (+20,1%). Da notare che quattro delle cinque posizioni di testa sono occupate dalle regioni del Centro, la circoscrizione territoriale che, in termini di incremento delle assunzioni rispetto al 2022, domina il quadro di questa estate. La crescita degli avviamenti al lavoro programmati dalle imprese è comunque robusta anche a livello nazionale (+15,9%, con 285mila 310 assunzioni programmate, 80mila 090 rispetto a quelle di luglio 2022).

Per la cronaca, nel mese di luglio 2023 solo una regione, il Molise, presenta il segno meno negli avviamenti al lavoro (-7,1%).

Da rilevare che il 21% delle assunzioni programmate in Umbria riguarda persone immigrate e il fatto che le chiamate al lavoro nel 21% dei casi saranno stabili (contratto a tempo indeterminato o di apprendistato), mentre nel 79% saranno a termine (a tempo determinato o altri contratti con durata predefinita).  Il 36% degli avviamenti riguarda giovani under 30, nel 59% dei casi viene richiesta esperienza professionale specifica o nello stesso settore. Bassa l’assunzione dei laureati (7% del totale).

Anche nel trimestre luglio-settembre Umbria prima per crescita percentuale delle assunzioni e tutte le regioni del Centro nei primi cinque posti

Un quadro, quello di luglio, che nella sostanza si conferma per il trimestre luglio-settembre. Anche in questo caso l’Umbria, con un aumento degli avviamenti programmati del 32,3% rispetto allo stesso trimestre 2022, è la prima regione italiana, seguita dalle altre tre regioni del Centro (Toscana +29,7%, Lazio +28,2%, Marche +26,7%) e dall’Emilia-Romagna (+20,5%). In dettaglio, nel trimestre luglio-settembre 2023 le imprese umbre hanno programmato 20mila 070 assunzioni, +4mila 900 rispetto alle 15mila 170 dello stesso trimestre 2022.

A trainare l’incremento delle assunzioni programmate, in tutte le regioni e in particolare in Umbria dove crescono del 140,4% a luglio e del 119,3% nel trimestre luglio-settembre, le imprese della filiera turistica. Nella regione bene anche il commercio (+37% a luglio e +43,4% nel trimestre) e le costruzioni (+51,7% e +54,1%)

A luglio 2023 in Umbria le assunzioni programmate dalle imprese della filiera del turismo crescono del 140,4% rispetto a luglio 2022 (passando da 1.140 a 2mila 740) e rappresentano il 35,1% del totale delle assunzioni programmate nella regione. Cifre molto più elevate di quelle già alte del dato nazionale: in Italia, infatti, gli avviamenti programmati nella filiera del turismo aumentano a luglio 2023 del 41,4% (da 120mila 710 a 170mila 650), rappresentando il 23,8% delle assunzioni totali.

Stesse tendenza se si guarda al trimestre luglio-settembre, dove le assunzioni nella filiera del turismo umbro crescono del 119,3% (da 2mila 950 a 6mila 470), rappresentando il 32,3% degli avviamenti al lavoro programmati nella regione, mentre a livello nazionale l’incremento è del 93,7% (da 249mila 180 a 351mila 090), rappresentando il 27,5% degli avviamenti totali in Italia.

Per quanto concerne il settore industria, a luglio 2023 in Umbria aumenta di poco l’industria manifatturiera (assunzioni programmate +2,2% su luglio 2022), che però arretra di poco nel trimestre luglio-settembre, mentre volano gli avviamenti nelle costruzioni (+51,7% a luglio e +54,1% nel trimestre). Nei servizi, trainati come visto dalla filiera del turismo, le imprese del commercio umbro hanno programmato il 37% delle assunzioni in più rispetto a luglio 2022 (da 730 a 1.140), con un incremento del 43,4% nel trimestre.

Sempre più grave la difficoltà trovare il personale richiesto, in Umbria per luglio 2023 è “di difficile reperimento” il 55% del personale, in Italia il 48%

S’aggrava ancora di più, toccando in alcune regioni come l’Umbria cifre elevatissime, la questione della difficoltà delle imprese a reperire i profili professionali richiesti. A luglio 2023 in Umbria le imprese dichiarano di considerare “di difficile reperimento” il 55% del personale di cui hanno bisogno (contro il 47,4% di luglio 2022), mentre in Italia il dato è del 48% (a luglio 2022 era poco sopra il 40%).

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