di Agnese Cupido

 

PERUGIA - Questa mattina, presso Palazzo Donini, ha avuto luogo la Conferenza Stampa di presentazione del 40° anniversario dell'Umbria Jazz, festival che quest'anno si svolgerà dal 5 al 14 luglio e che si dispiegherà tra il Centro Storico, il Teatro Morlacchi, Palazzo della Penna, la Galleria Nazionale dell'Umbria, l'Arena di Santa Giuliana - da anni consacrata come location principale -, la Bottega del Vino e il ristorante La Taverna - per un connubio tra musica e cibo-, fino ad arrivare fuori Perugia, ossia ad Assisi, Gubbio e Foligno.

Hanno partecipato alla conferenza Stefano Mazzoni (Vice Presidente Fondazione di Partecipazione UJ), Catiuscia Marini (Presidente Regione Umbria), Donatella Porzi (Assessore alle Politiche Culturali della Provincia), Andrea Cernicchi (Assessore alla Cultura del Comune di Perugia) e Carlo Pagnotta (Direttore Artistico Umbria Jazz).

 

Come tutti gli anni, un programma in grande stile, che darà voce non soltanto alle grandi voci ormai affermate del jazz nazionale e internazionale, come Jhon Legend, Mario Biondi, Pino Daniele, Sonny Rollins, Stefano Bollani (solo per citarne alcuni), ma anche ai giovani, creando uno spazio apposito a Palazzo della Penna e dislocando il festival anche nella città di Foligno, in modo da consolidare il legame con lo Young Jazz festival e dare quindi spazio alla sperimentazione e all'innovazione, nel nome della musica delle “nuove generazioni” e di “nuova generazione”.

Quarant'anni di storia, che hanno fatto dell'Umbria Jazz, un festival di risonanza nazionale e internazionale. Un festival che è cresciuto di anno in anno, cercando sempre di trarre esempio dal passato guardando allo stesso tempo anche al futuro, non rinunciando mai alla ricerca del nuovo e ponendo l'attenzione anche sui giovani musicisti, molti dei quali hanno trovato in Perugia, la propria patria di adozione.

Un festival importante oltre che per la musica, anche per la città e il territorio in sé, che in questo modo può vedere consolidato il suo ruolo sempre attivo nella promozione delle eccellenze del territorio, non solo artistiche, ma anche musico-folkloriche. E questo spiega la decisione di dislocare il festival anche in altre città di fondamentale importanza culturale come Assisi, Gubbio e Perugia, oppure di portarlo anche all'interno dei ristoranti e delle osterie tipiche, per poter valorizzare anche le peculiarità enogastronomiche di cui l'Umbria è ricca.

Un festival che non dimentica l'impegno sociale e che, in collaborazione con Conad, ha messo in programma una partita del cuore, che vedrà sfidarsi  la Nazionale Cantanti e una selezione di jazzisti italiani, per una raccolta fondi indirizzata alla realizzazione di alcuni spazi di degenza per la terapia subintensiva pediatrica nell'Azienda ospedaliera di Perugia.

Un festival che, come sottolinea Cernicchi, apre Perugia al mondo e ricorda il suo sforzo a superare le barriere della diversità etnica, a superare gli idiomi, in nome dell'universalità.

QUI IL LINK AL PROGRAMMA COMPLETO

 

 

 

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