Magione - Inaugurata mostra Happy Fashion / Felice Moda alla Torre dei Lambardi
MAGIONE – Non solo un racconto su quello che è accaduto nel settore della moda in Umbria tra gli anni Sessanta e Novanta, ma occasione di confronto tra “ieri e oggi” è l’obiettivo che si pone la mostra Happy Fashion / Felice Moda imprese, stilismi e contro mode inaugurata domenica 5 maggio alla Torre dei Lambardi di Magione. La mostra è un progetto dell’associazione VIAINDUSTRIE curata da Emanuele De Donno con il contributo del Comune di Magione e della Regione Umbria.
Sono intervenuti il sindaco Massimo Alunni Proietti, gli assessori Giacomo Chiodini, cultura, e Ivo Baldoni, attività produttive, il curatore Emanuele De Donno e Fernando Ciai proprietario dell’azienda tessile ICAP.
Di quel periodo si parla come del momento d’oro del tessile di questa regione segnato dalla nascita di numerose aziende, nel settore del tessile e della maglieria, che non solo producevano con marchio proprio, con successi a livello nazionale (ad esempio Spagnoli, Icap, Ginocchietti, Ellesse, LaFont, Ghinea, la Squadra) ma, per la qualità della mano d’opera, punto di riferimento per stilisti di alta moda. Sono visibili in mostra documenti e video relativi a Giorgio Armani, Pino Lancetti, Enrico Coveri, Gianni Versace, Moschino, Issey Miyake etc…
Fa fede di questo rapporto il primo comunicato stampa in cui si rende noto l’inizio di collaborazione dello stilista Giorgio Armani con l’ICAP azienda che dai primi anni Ottanta fino alla sua chiusura produrrà per la famosa casa di mode intimo e maglieria.
Immagini dell’epoca e video raccontano alcuni dei momenti che hanno segnato un’epoca. Epoca in cui anche il territorio di Magione e del corcianese, confinanti territorialmente, hanno avuto un ruolo importante con la presenza prima dell’azienda Ginocchietti e, alla sua chiusura, quella di tante aziende che, in molti casi, rappresentano ancora delle punte di diamante nella produzione mondiale di maglieria.
Prendendo spunto dalla mostra, hanno fatto sapere i due assessorati, sono in programma iniziative che consentiranno un approfondimento del periodo storico oggetto dell’esposizione con riferimento alla zona del lago, i cambiamenti avvenuti in questo territorio e le prospettive future.
In programma, il 31 maggio, una tavola rotonda “Ieri, oggi e… domani?” che vedrà a confronto imprenditori locali, associazioni di categoria, scuole, agenzie di formazione per fare il punto su quello che sta accadendo in uno dei settori più importanti nell’economia locale.
Il 16 giugno, sempre alla Torre dei Lambardi, pomeriggio dedicato alla moda vintage.
La mostra rimane aperta fino al 16 giugno. Orari apertura 10.30 | 13.00 15.00 | 18.00 dal giovedì alla domenica info: info@viaindustriae.it / cultura@comune.magione.pg.it / magione@sistemamuseo.it
NOTE
Il catalogo,
Autori vari, a cura di Emanuele De Donno, Luca Pucci
Happy Fashion / Felice Moda imprese, stilismi e contromode
edizioni VIAINDUSTRIAE, Foligno, 2012
con una prefazione di Maria Luisa Frisa,
pg 270 a colori e b/n, formato 15x21cm
prezzo al pubblico 15,00 euro, in offerta speciale a 10,00 euro per l'inaugurazione.
include una vasta ricerca sulle emergenze nel territorio umbro nel campo della produzione della moda e confezioni (ICAP, Ginocchietti, La squadra, Ellesse, Spagnoli). L' indagine di impronta sociologica cerca di raccontare le imprese, gli stilismi, le creazioni e le contro-mode attraverso i fautori, la voce diretta degli attori del “periodo felice" dagli anni '60' ai primi '90. Il percorso svela l'espressione e lo scenario anche internazionale di alcuni pionieri dell'industria-moda che hanno gravitato attorno a queste “fabbriche” ( Giorgio Armani, Issey Miyake, John Ashpool, Pino Lancetti, Moschino tra gli altri).
Emanuele De Donno, architetto, è il fondatore di VIAINDUSTRIAE, associazione no-profit nata nel 2005 per promuovere progetti di ricerca artistica e design innovativo. Progetta allestimenti museografici, installazioni site-specific, azioni pubbliche e performance. Manufatto In Situ è il workshop da lui ideato e curato come operazione cooperativa e co-generativa tra intervento architettonico-paesaggistico e istanza curatoriale artistica. All’interno di questo ha curato gli interventi di Hidetoshi Nagasawa, Mario Airò, Tania Bruguera, A Constructed World e del collettivo indiano Raqs Media Collective. Con VIAINDUSTRIAE ha realizzato programmi di arte contemporanea ponendo alla base il processo creativo come struttura orizzontale, forma collaborativa e partecipata.
VIANDUSTRIAE nasce nel 2005 come collettivo di architetti e artisti che studiano criticamente i temi dello spazio pubblico e della collettività. Inizia con operazioni cooperative e co-generative tra istanza curatoriale e produzione artistica realizzando interventi d’arte contemporanea in forma di piattaforma allargata a più soggetti. Tra i nodi del network potenziale (territorio, amministrazioni, enti, contenitori culturali, luoghi deputati all’arte ) l’associazione si pone come mediatore culturale a partire da una politica che si costruisce dal “basso”.
Questa filosofia di base porta l’associazione a sviluppare oltre che mostre, workshop di alta formazione per Accademie ed Università, convegni e pubblicazioni scientifiche, anche progetti sociali che dialogano con la città, i cittadini, la scuola e lo spazio collettivo. Le dinamiche di comunità difatti è il tema portante che VIAINDUSTRIAE indaga con progetti culturali specifici, allestimenti ambientali interattivi, concept infografici, forme ibride di video reportage/archivio, indagini sociologiche “locali”, luoghi comuni e psicogeografie urbane.
Emergono nei progetti attenzione e sensibilità per le tematiche del paesaggio e dell’ambiente, lo studio delle problematiche dello spazio sociale, la collaborazione aperta e di rete.




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