Nuova, entusiasmante avventura per gli studenti dell’Istitituto di Istruzione Superiore “Raffaele Casimiri” di Gualdo Tadino. Dopo l’indimenticabile visita all’incantevole Praga del dicembre 2011, sempre nell’ambito del Comenius “Bridges” (Il Programma Ministeriale che prende il nome dall’importante filosofo della Repubblica Ceca, costituisce un’offerta formativa di eccellenza rivolta agli alunni più meritevoli, prevedendo numerose attività preparatorie da svolgersi in sede, in orario pomeridiano e viaggi per partecipare alle conferenze internazionali presso le scuole dei paesi coinvolti nel partenariato: Repubblica Ceca, Polonia, Spagna, Svezia, Germania, Turchia ed è un’iniziativa che promuove scambi di docenti attraverso corsi di formazione o borse di studio e che, tramite le associazioni di studenti, unisce centri educativi con l’obiettivo di sviluppare progetti comuni, cercando di ottenere la mobilità di Professori e Studenti, favorendone la socialità, l’apprendimento ed il perfezionamento delle lingue straniere, il rispetto della multiculturalità, l’innovazione tecnologica dell’Informazione e della Comunicazione. La mobilità individuale Comenius rappresenta per gli alunni la reale, concreta, possibilità di sviluppare la comprensione delle diversità culturale e linguistica presenti in Europa e di acquisire le competenze necessarie al loro sviluppo personale).

 

Per celebrare la fine di quanto attuato negli anni scolastici 2011-2012-2013, si è svolto ad Istanbul (vera capitale europea della cultura, metropoli ricca di storia, di attrazioni e attività che la rendono una delle città più belle, una vera e propria perla, del medioriente, le cui aree antiche fanno parte della lista UNESCO dei patrimoni dell’umanità) il meeting conclusivo che ha visto il fattivo coinvolgimento di studenti provenienti da tutta Europa.

 

Il “Casimiri” ha preso parte al progetto biennale europeo “Comenius” per l’ottavo anno consecutivo e aver partecipato a questo tipo di esperienza ha significato vedere rafforzata la propria dimensione europea e stabilito una cooperazione sostenibile con altri istituti, che si è tradotta anche nel riconoscimento del valore degli studi effettuati dai propri alunni. Per gli Insegnanti coinvolti, l’organizzazione della mobilità è stata l’occasione di vivere una nuova esperienza pedagogica internazionale, ricevendo una formazione specifica.

 

L’intraprendenza e lungimiranza dell’Istituto Gualdese, che ha dapprima aderito all’iniziativa e poi incentivato e favorito la profusione delle energie migliori (attraverso due incontri pomeridiani settimanali per preparare il materiale da presentare alla conferenza nel paese ospitante),  ha consentito a sei alunni di ottenere il meritato epilogo, a coronamento di un impegno solido, costantemente protrattosi negli anni, ed ha ancora una volta trasformato il sogno in realtà, un sogno fatto di tanti monumenti, moschee e minareti, di aromi e profumi ma anche di profonde cultura e umanità.

 

Paolo Nuti ed Houssem Khirat (classe quarta A) dello Scientifico e Diego Sorbelli, Alessia De Canonico, Martina Manca, Anna Sofia Gatti (stessa classe) del Linguistico, individuati tra i più meritevoli e disponibili al lavoro, selezionati secondo i criteri individuati che fanno riferimento al rendimento nell’intero percorso scolastico e alla valutazione nell’Inglese, che è la lingua veicolare del progetto, accompagnati dalle Professoresse Maria Loretta Pascucci (Insegnante Referente), Brunella Sorbelli e Simonetta Di Paolantonio, il 14 aprile scorso, di buon mattino, hanno raggiunto, non senza emozione, l’aeroporto di Fiumicino e da lì, disbrigate le relative pratiche burocratiche, con il volo Alitalia AZ704, hanno toccato alle ore 13,45 il suolo dello scalo “Ataturk” (dedicato alla memoria del padre nobile, garante della costituzione).

 

Il successivo trasferimento in città, per la sistemazione nelle stanze, il pasto ed il pernottamento, ha visto la calda accoglienza delle famiglie (racconta Paolo Nuti di un enorme senso di ospitalità, generosità e disponibilità nei suoi confronti da parte di tutti i componenti: Padre, Madre, il coetaneo Safak, la sorella Asial e persino il gatto Pascià, che non gli ha lesinato le sue fusa!).

 

Nei giorni successivi: accoglienza e discorso delle autorità e del Preside, intervento dei ragazzi accompagnato dai vari filmati e foto realizzati nei vari precedenti incontri, coffee break, rappresentazione teatrale a carattere internazionale, danze e musiche; a seguire pranzo nella mensa scolastica e successiva presentazione del progetto: “Gli studenti ricostruiscono i vari pilastri del Ponte” (non potrà sfuggire, agli osservatori più acuti che “ricostruire il ponte” – ingl.: bridge -, oltre che una valenza pratica nel senso di riassemblare i lavori dei ragazzi di tutte le nazioni, ha anche il forte segnale metaforico del lanciare un aggancio in mezzo al cielo, nella galassia dell’interculturalità).

 

Nei giorni successivi visita all’intrigante e misteriosa Istanbul, crocevia di culture e tradizioni che dall’occidente invitano ad inebriarsi dei profumi dell’Oriente. Si è cominciato con il Palazzo di Topkai, dal 1478 fino al 1853 residenza ufficiale dei Sultani Ottomani, ora adibito a museo mazionale, poi, proseguendo: Basilica di Santa Sofia, costruita nell’anno 537 e rimasta fino al 1453 (anno della caduta di Costantinopoli) una delle chiese più importanti del mondo cattolico, col tempo trasformata in moschea ed attualmente in museo, ancora, la Cisterna Basilica, costruita sotto il regno di Giustiniano I (527 > 564), la Moschea Blu, edificata nel XVII secolo e in tal modo definita perchè le pareti, le colonne e gli archi sono interamente ricoperti dal colore blu; poi, Palazzo Dolmabahce, costruito nella metà del XIX secolo dal Sultano Abdulmecit I, sulla riva europea dello stretto di Istanbul; si è proceduto con la visita della città, al suo parco in miniatura Miniaturk e ad una delle più importanti colline, Pier Loti, dalla quale godere della vista mozzafiato della parte vecchia....e non finisce qui: hanno fatto seguito le “irruzioni” al Museo Kariye, il più importante monumento bizantino dopo Santa Sofia, lo shopping nello Storico Bazar, il pranzo con vista dello spettacolare panorama dalla collina più alta, la gita in Barca sul Bosforo, lo stretto che con i suoi 30 kilometri è l’arteria vitale della città e congiunge il Mar di Marmara al Mar Nero.

 

Ancora, per concludere, nella giornata precedente quella del rientro: escursione nella parte asiatica di Istanbul, con attraversamento del ponte sospeso sul Bosforo, visita di Palazzo Beylerbeyl (residenza estiva del sultano), sulla riva asiatica dello stretto, Torre Maiden, struttura imponente fatta risalire a 2500 anni orsono ed infine, rientro a scuola, tempo libero e cena di saluto.

 

Inutile dire che il commiato dei nostri, nei confronti di tutti gli altri, partecipanti (Studenti, Dirigenti e Insegnanti) nonchè componenti le famiglie ospitanti, ha visto la commozione di tutti per aver respirato quell’aria internazionale che aiuta a crescere culturalmente ed intellettualmente e per aver vissuto un’esperienza veramente indimenticabile, un sogno ad occhi aperti. Qualche lacrimuccia ha solcato il volto ma ha lasciato un ricordo che resterà indelebile....si diventa uomini anche così! –

 

I sei sono rientrati a Gualdo Tadino il giorno 20 Aprile 2013, tramite la stessa compagnia di bandiera, consapevoli di aver sfruttato un’occasione unica ed irripetibile, con un minimo di stanchezza, un pò di tristezza (gli mancheranno molto i nuovi amici e..... forse meno le grida all’alba del muezzin, che chiama la preghiera dal minareto) ma pieni di gioia e riconoscenza per aver provato quanto neppure immaginabile!

 

Grazie al “Casimiri” per la stupenda, gratuita, opportunità offerta e bravi a quanti hanno saputo prontamente coglierla.

Il loro: “Ciao Istanbul, ci rivedremo” rappresenta appunto non certo un addio ma un arrivederci!

                                                                                 Salvatore Nuti

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