CITTA’ DELLA PIEVE - Ieri, 25 aprile, data storica per il nostro Paese, il Teatro comunale Accademia degli Avvaloranti ha valorizzato più che mai la propria vocazione quale luogo privilegiato di crescita e di condivisione collettiva di pensieri e di valori. In scena la Storia, grazie ad un gruppo di giovani che ha convinto il pubblico. “Uno spettacolo giovane, lontano dalla retorica vuota, espresso in modo naturale e coinvolgente”, questo il primo commento di molti spettatori all’uscita dello spettacolo

 

“La storia e noi. Una riflessione di giovani sul 25 aprile”, realizzato da un gruppo di ragazzi, generalmente studenti universitari e liceali. Sono stati loro i protagonisti, che hanno formato un laboratorio chiamato Plebislab, plebis come gente e come antico nome di Città della Pieve, Castrum Plebis.

 

Coordinato dall’Assessore alla Cultura Maria Luisa Meo, il laboratorio intende essere luogo di espressione per i giovani che, in varie forme, vogliono dire la loro sul mondo contemporaneo. “Il primo impegno - spiega l’Assessore Meo - è stato quello di affrontare il problema della nostra storia, una storia spesso dimenticata e soprattutto non efficacemente trasmessa dal mondo adulto. Il 25 aprile è una di quelle date che nel mondo giovanile hanno perso memoria. Ripercorrere la storia per comprenderla non è solo esercizio scolastico, ma costruzione di pensiero e senso civico”.

 

Questo il senso dello spettacolo che, da questa premessa, si è articolato a rappresentare le vicende storiche nazionali e locali: la seconda Guerra Mondiale, le esperienze crude del  razionamento di viveri e della paura, le memorie locali con la Resistenza e la lotta partigiana, la vita quotidiana dei cittadini durante il passaggio del Fronte. Poi la liberazione, la nascita della  Repubblica e la Costituente. Infine il messaggio ai giovani del Presidente Pertini che li invita ad avere onestà e coraggio per difendere i valori più alti dello spirito nazionale e civile.

 

I giovani hanno sentito le parole del “vecchio” Presidente come un forte stimolo all’impegno nell’attualità. Lo spettacolo si è sviluppato con un impianto teatrale costituito da video, musica dal vivo, narrazione e drammatizzazione in una sintesi ben riuscita che ha coinvolto il numeroso pubblico presente. Interessante e in piena sintonia con lo spirito del progetto la regia di Alessandro Manzini.

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