CITTA' DELLA PIEVE - Ancora un motivo di soddisfazione e di legittimo orgoglio per lo storico Liceo di Città della Pieve  e per tutta la comunità cittadina: dopo Enrico Scricciolo che nell’Ottobre del 2011 aveva già tenuto alto il nome del nostro Istituto, disputando  la fase nazionale delle prime Olimpiadi della lingua italiana, la notizia di questi giorni delinea un’affermazione ancor più evidente: le due finaliste nazionali, che nei giorni che nei giorni 26 e 27 di Aprile a Firenze  rappresenteranno la regione Umbria, sono entrambe studentesse del liceo Calvino:  Lucia Giommoni per la sezione biennio ed Eleonora Ficola per il Triennio. La nostra regione ha visto inoltre classificata tra i primi dieci studenti italiani una studentessa del Liceo classico di Terni. 

Il risultato complessivo, dunque, è di per sé un successo. Siamo giunti alla III edizione di questa importante gara che il Ministero della Istruzione e della Ricerca, con la collaborazione scientifica della prestigiosa Accademia della Crusca, organizza per tutte le scuole del territorio italiano e per diverse scuole italiane all’estero, sotto l’alto patronato del Presidente della Repubblica. L’iniziativa si propone di incentivare ed approfondire lo studio della lingua italiana e di sollecitare l’interesse e le motivazioni a migliorarne la padronanza da parte delle giovani generazioni che troppo spesso acquisiscono solo la lingua parlata, impoverita e snaturata, dei nostri tempi culturalmente assai grami. Il concorso  è articolato in tre fasi: una gara d’Istituto, seguita dalla eliminatoria regionale; la fase conclusiva sarà disputata nella magnifica sede di Palazzo della Signoria, un simbolico ritorno alle radici del nostro nobile idioma. I quesiti riguardano un campo molto ampio, l’ortografia e la punteggiatura, la morfologia, il lessico, la sintassi e le competenze testuali. Eleonora e Lucia, incredule e felici per il risultato raggiunto, si apprestano ad affrontare la trasferta fiorentina con tranquilla determinazione.

Le ragazze saranno accompagnate dalle docenti che hanno lavorato al progetto e che minimizzano i loro meriti, sottolineando invece l’importanza, in questo campo, di una intensa e corretta azione educativa e formativa che deve agire fin dalla prima infanzia. Per natura noi tratteniamo soprattutto ciò che percepiamo quando la mente è ancora tenera sosteneva il “professor” Quintiliano, che di formazione ne sapeva qualcosa. Perciò sia gloria anzitutto alle maestre (e ai maestri) delle nostre scuole d’infanzia e primarie che allevano i nostri figli e ne determinano in modo indelebile le attitudini!

Condividi