Il 22 presentazione libro Stramaccioni L’Italia e i crimini di guerra (1940-'45)
Avrà luogo nel Salone d’Onore della Giunta Ragionale a Palazzo Donini. Il volume si inserisce nell’ampia storiografia sui crimini di guerra compiuti nel corso del secondo conflitto mondiale con la particolarità di voler ricostruire le diverse fasi del loro lungo occultamento politico e giudiziario in una nazione come l’Italia.
PERUGIA – Lunedì 22 aprile, alle ore 17,30, presso la Sala d’Onore della Giunta Regionale,
c.so Vannucci, 96 – Perugia, verrà presentato il libro di Alberto Stramaccioni “L’Italia e i crimini di guerra (1940-1945). L’occultamento delle stragi nazifasciste e delle rappresaglie in Jugoslavia negli anni della guerra fredda”.
Presiederà e introdurrà Mario Tosti, Presidente ISUC. Sono previsti gli interventi di Ruggero Ranieri, docente universitario; Carlo Carli, già relatore Commissione parlamentare d’inchiesta; Costantino di Sante, direttore ISCOP (Istituto di Storia Contemporanea della Provincia di Pesaro e Urbino). Parteciperanno Catiuscia Marini, Presidente della Giunta Regionale dell’Umbria, Giovanni Paciullo, Pro Rettore vicario dell’Università per stranieri di Perugia. sarà presente l’autore.
Il volume si inserisce nell’ampia storiografia sui crimini di guerra compiuti nel corso del secondo conflitto mondiale con la particolarità di voler ricostruire le diverse fasi del loro lungo occultamento politico e giudiziario in una nazione come l’Italia. In questo paese la punibilità dei crimini di guerra rappresenta una questione complessa trattandosi di una nazione prima alleata dei vinti e poi dei vincitori: l’esercito italiano, tra il 1940 e il 1943, è infatti considerato responsabile, insieme ai tedeschi, di numerosi eccidi di civili in Russia, Grecia e soprattutto nei Balcani; ma poi, tra il 1943 e il 1945, proprio l’Italia, quando è cobelligerante con gli anglo-americani, subisce stragi efferate di civili ad opera dei nazisti, ma anche degli italiani fascisti impegnati in una sanguinosa guerra civile. Un paese, quindi, che è considerato autore e vittima dei crimini di guerra al punto da impedirgli di riconoscere le responsabilità dei soldati italiani nei Balcani così come di perseguire i nazifascisti colpevoli delle stragi in Italia. Il volume ricostruisce quindi la storia della lunga impunità dei crimini di guerra perseguita dai governi nazionali e dalla Magistratura Militare negli anni della guerra fredda, periodo in cui prevalse una particolare idea della pacificazione nazionale ed europea in funzione antisovietica.
Nella seconda parte del volume vengono ricostruite alcune particolari tipologie dei crimini di guerra e diverse vicende espressione di quella guerra totale svoltasi nel corso del secondo conflitto mondiale anche in Umbria.

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