Sempre dalla parte degli ultimi e degli emarginati. È questa la vita di Gino Rigoldi, prete di strada delle periferie milanesi e noto, oltre che per il suo impegno instancabile, per essere il padre spirituale del cantante Jovanotti.
Gino Rigoldi sarà eccezionalmente ospite di Altotevere senza frontiere nell’incontro “L’amore testardo. Storie di carcere e periferia”, che si terrà giovedì 11 aprile alle 21 nei suggestivi spazi del Torrione in via Gramsci a Città di Castello.
È il secondo appuntamento di “ContAtti”, il ciclo organizzato da Altotevere senza frontiere per raccontare i temi dell’impegno sociale attraverso l’incontro con grandi personaggi del nostro tempo che possano essere uno stimolo per la riflessione e per l’azione. Fra i personaggi incontrati negli ultimi tempi Giacomo Panizza, il prete “antindrangheta” amico di Roberto Saviano e Silvana Arbia, magistrato della Corte penale internazionale de L’Aia.
Rigoldi (Milano, 1939) dal 1972 è cappellano dell’Istituto penale per minorenni “Cesare Beccaria” di Milano. Noto per aver fondato nel 1973 “Comunità nuova Onlus”, associazione no profit che si occupa di tossicodipendenze e disagio giovanile, dal 1999 guida anche “Le case del sorriso” in Romania, che sostengono i bambini a rischio d’abbandono e i giovani vissuti negli istituti di reclusione.
“Persone, non problemi: questo è il mio metodo. Non bisogna mai avere paura degli esseri umani.
Non solo la paura fisica, ma la paura di capire, di conoscere” (Gino Rigoldi).

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