NARNI - Il 12 aprile 2013, alle ore 16,00, presso la Sala del Camino nel Museo di Palazzo Eroli, alla presenza dell’Assessore alla Cultura Dott. Gianni Giombolini, della Regione Umbria, della Soprintendenza Archivistica dell’Umbria e delle autorità locali, sarà presentato al pubblico dal Prof. Roberto Stopponi il primo stralcio della digitalizzazione e indicizzazione delle Riformanze Comunali realizzato dalla Dott.ssa Marta Materni su commissione dell’Archivio Storico Comunale di Narni.

Strumento essenziale per lo studio della storia locale, fonte inesauribile di notizie altrimenti perse, di difficile consultazione sia per le calligrafie dei cancellieri, sia per la lingua usata, di solito il latino, le Riformanze presenti nell’Archivio Storico Preunitario del Comune di Narni diventeranno uno strumento essenziale per gli studiosi ma anche per i tanti studenti che vogliono approfondire la comprensione delle loro origini.

Le Riformanze (o Riforme, o Libri dei consigli, a seconda dei luoghi) rappresentano uno dei maggiori fondi documentari dei comuni italiani, generalmente conservato come parte del Fondo preunitario degli Archivi storici comunali. Si tratta infatti dei verbali dei Consigli cittadini e il loro contenuto va quindi a coprire un po' tutti gli aspetti della vita del comune, dalla gestione dei viveri ai rapporti con le istituzioni ecclesiastiche, dall'edilizia all'amministrazione della giustizia, presentando spesso anche le trascrizioni integrali di lettere, instrumenta e statuti. Caratteristica di questo fondo è l'ingente mole di informazioni e, di conseguenza, la difficoltà e lentezza della ricerca al suo interno.

Il progetto presentato si propone di archiviare le informazioni in un database che costituisca un ausilio alla ricerca permettendo di operare dall'esterno una prima ricognizione del materiale di possibile interesse, ottenendo dei rimandi precisi a volume/pagina, con la possibilità quindi di richiedere copia delle pagine di proprio interesse (l'archiviazione nel database è infatti accompagnata dalla digitalizzazione fotografica dei documenti), a tutto vantaggio anche della conservazione archivistica dei pezzi.

Il documento-riforma è stato quindi destrutturato informaticamente in modo da far emergere per ciascuna registrazione consigliare informazioni riguardanti: tipologia della registrazione, argomento, persone coinvolte, risoluzioni, cariche e toponimi.

In questa prima fase, finanziata dalla Regione Umbria, sono presi in esame otto volumi che coprono un arco temporale che va dal Sacco dei Lanzichenecchi del 1527, durante il quale fu distrutto completamente l’archivio, a quasi tutto il XVI° secolo, con l’esclusione di alcuni periodi che saranno invece completati con il secondo stralcio, per il quale la Regione ha già concesso un ulteriore piccolo ma importante contributo.

Il progetto prevede la digitalizzazione e l’indicizzazione di tutte le Riformanze presenti nell’Archivio Storico Comunale che arrivano fino all’Unità d’Italia per il quale si chiederanno contributi sia agli Enti che a privati.

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