Al British Museum in mostra la quotidianità delle antiche Ercolano e Pompei
24 agosto del 79 d.C. Gli abitanti di Pompei ed Ercolano sono impegnati nelle loro faccende quotidiane, nelle loro botteghe e case. Furono colti di sorpresa dall’eruzione del Vesuvio che distrusse le due città, ricoprendole con uno strato di oltre tre metri di polveri e lava, uccidendo tutti gli abitanti.
Il British Museum di Londra dedica alla catastrofe di Ercolano e Pompei una delle mostre più attese: “Life and death in Pompeii and Herculaneum” immortalando in essa la vita quotidiana delle due città romane Il British Museum organizza anche eventi come proiezioni di film e dibattiti ed anche banchetti con cibo, vino e musica in stretto stile romano imperiale. Tramite un percorso emozionante questa mostra spiega come vivevano gli antichi romani del I° secolo dopo Cristo. La mostra racconta di commercianti, uomini d’affari, matrone romane e schiavi e, cosa che ha scandalizzato gli inglesi, della dissolutezza dei costumi dell’epoca nelle due città, tanto che, difronte alla statua del dio Pan che si accoppia con una capra è stato messo il divieto ai minori.
Ma ciò che salta subito all’occhio è il fine della mostra: riprodurre quanto più possibile la quotidianità della vita dell’epoca in quei due luoghi. Infatti la mostra è suddivisa in sezioni che rappresentano, praticamente, una casa romana dell’epoca: dall’ingresso alle camere da letto, dalla sala da pranzo al giardino. Tantissimi sono i reperti in mostra, dagli oggetti di uso quotidiano ai mosaici, dai rilievi in marmo agli impressionanti calchi delle vittime sorprese dalla furia devastante dell’eruzione vesuviana. La mostra “Life and death in Pompeii and Herculaneum” espone anche una serie di gioielli visibili per la prima volta dal pubblico, ma la novità assoluta sono alcuni pannelli lavorati in marmo che probabilmente ornavano mobili in legno. Uno di questi, sul quale è scolpito il dio del vino, Bacco, fu recentemente rinvenuto in una lussuosa dimora sul mare, la Villa dei Papiri ad Ercolano, quasi certamente appartenuta al suocero di Giulio Cesare.
Lo spesso manto di lava e polveri vulcaniche hanno protetto perfettamente le due città romane fino a quando nel 1700 sono iniziati gli scavi per riportare alla luce i due gioielli romani. Purtroppo, quello che la natura ha preservato per millenni, l’incuria dell’uomo, visti gli innumerevoli crolli degli ultimi tempi, rischia di essere la causa della perdita di quello che è diventato patrimonio culturale dell’umanità.

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