Fulvio Sigurtà al Serendipity di Foligno venerdì 29 marzo
Il trombettista Fulvio Sigurtà presenta in anteprima, venerdì 29 marzo al Serendipity di Foligno, il progetto SPL che uscirà il 16 aprile per la CamJazz. Con lui palco, il bassista Andrea Lombardini e il batterista Alessandro Paternesi.
Acronimo di Sound Pressure Level, SPL è un progetto che racchiude tutto il bagaglio artistico di Sigurtà e che rivendica, sempre più fortemente, l’esigenza di una musica senza più confini.
Bresciano di nascita ma londinese d’adozione, Fulvio Sigurtà (premio Top Jazz 2011 come Miglior Nuovo Talento) presenta il suo terzo progetto come leader, dopo l’esordio di House of Cards e Through the Journey in duo con il pianista Claudio Filippini.
Forte di un’esperienza europea al fianco di formazioni non strettamente legate alle sonorità jazz, Fulvio Sigurtà ci offre un ascolto aperto e trasversale, riunendo in un album dal forte impatto sonoro, tutti i linguaggi musicali di cui è padrone: Jazz, tanto Jazz, ma anche Elettronica, Reggae, Drum & Bass e Noise.
Maturità raggiunta dunque, per Fulvio Sigurtà, il quale concede spazio a tutti i suoi ospiti, rifugge dall’ingrato compito di erigersi a unico attore protagonista di un lavoro che invece trova nella coralità il suo più intimo manifestarsi.
L’attacco è inaspettato, seducente, provocatorio: il tema esposto dalla tromba in Like A Bird, Like You Cage, (brano ispirato a un quadro di Max Ernst che contrappone simbolicamente tre momenti temporali di un'ipotetica fuga o liberazione) incanta e galleggia in un limbo melodico, fin quando, improvvisamente, tutto diventa minacciosamente meno rassicurante, galeotti i tamburi di Alessandro Paternesi.
Quella tromba, all’inizio, è come una goccia di rugiada, tenera e solitaria, che ancora deve posarsi in un grande fiume, e quando lo fa, diventa altro, si mescola e reinventa, rimbalza e s’infrange nell’acqua. Si scopre, infatti, che la macchina narrativa e melodica che procede per passaggi essenziali, è solo una delle tante anime di questo bel disco.
Alessandro Paternesi sfodera interiore allegrezza in ogni contatto, anche quando svolge, a perfezione, la funzione di destabilizzatore.
Non mancano momenti di puro svago, dove si condensano citazioni e rimandi (Dance Of Equality). Andrea Lombardini al basso elettrico, anche autore di un paio di brani, e Ross Sutherland Stanley all’Hammond completano il cast di grande capacità e, una volta valorizzato lo spessore di ogni compagno, non rimane al leader che dimostrare il suo segno: le sue linee sono morbide o aguzze, mistiche o velenose (in Alliasing Memories ne dà un esempio lampante), sempre screziate da intimi umori emotivi.

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