Dopo le prime accurate selezioni delle band iscritte e, a seguire, al termine di un mese di suggestivi concerti live, appena terminati, sono state scelte le cinque formazioni umbre che si sfideranno nella finale regionale di Arezzo Wave Band, il più grande contest italiano che individua ogni anno le migliori promesse musicali del Paese.

 

All’Afterlife di Perugia, domenica 24 marzo con inizio alle ore 22, sul palco saliranno i The Dagos (Perugia) con il loro gipsy rock che si nutre di tradizione musicale americana, i Wonder Vincent (Perugia) autori di un country-rock-blues diretto e carnale, i The Soul Sailor & The Fukers (Perugia) espressione di una sintesi ben riuscita di blues e psych ‘n soul, i Fake Revival! (Foligno) con un rock’n’roll energico, senza freni e alla vecchia maniera, e i Volvedo (Cascia-Norcia) band dal rock granitico, aspro e crudo proprio come le montagne da cui provengono i suoi componenti.

 

E a pochi giorni dall’atto finale, quando verrà scelta quindi la band che rappresenterà l’Umbria al festival estivo di luglio “Arezzo Wave”, è già tempo anche di un primo bilancio con i numeri della sezione umbra del noto e prestigioso concorso per band emergenti: un totale di 77 band umbre iscritte al bando, 17 semifinalisti, con quasi mille persone che hanno assistito alle quattro selezioni live che si sono svolte in altrettanti palchi e locali della regione (Varanasi di Umbertide, Serendipity di Foligno, Loop e Chupito di Perugia).

 

Insomma, un segnale forte e chiaro dello stato di salute della scena rock umbra. Tutte le semifinali dal vivo sono state di alto livello e pertanto è stato molto difficile per la giuria scegliere i cinque finalisti, in quanto il palco della finale se lo sarebbero meritato tutti i gruppi. Ecco infine i nomi delle altre band semifinaliste che non hanno quindi avuto accesso alla finalissima: Progetto Panico (Spoleto), Diraq (Gualdo Tadino), El Terrific (Perugia), GattuZan (Foligno), Jolebalalla (Città di Castello), OfficinaBriganti OneManBand (Perugia), Julian Mente (Foligno), Ground Wave (Foligno), Il Pinguino Imperatore (Assisi), Il Testimone (Città di Castello), Michele Maraglino (Perugia), PsychoCandy (Perugia).

 

The Dagos

Nascono tra Perugia e Seattle inizialmente come Nate & The Dagos (con Nate Kantner), mentre ora sono solo The Dagos. Roberto Cavallo (voce e chitarra), Antonio Lembo (basso) e Franco Pellicani (batteria), combinano elementi provenienti dalla musica tradizionale americana, rock e folk, miscelandoli in quello che potrebbe essere descritto come “gipsy rock”, dove il gipsy non rimane un mero genere musicale ma invece una “dannazione” inevitabile per ognuno d loro. Una musica incalzante la loro, che profuma di rock, blues, ma non solo.

 

Wonder Vincent

Il primo nucleo dei Wonder Vincent nasce a Perugia con il nome di “Lo Sciopero Degli Andrea” e grazie all’amicizia fra Andrea Tocci (voce) e Andrea Spigarelli (batteria), entrambi reduci dallo scioglimento delle rispettive band. La band si completa poi con l’arrivo di Marco Zitoli al basso e Luca Luciani alle chitarre. Wonder” sta per meraviglia, stupore. “Vincent” nasce invece durante i live realizzati grazie alla rivista “Frigidaire” ed in onore dei vari “Vincenzo” - Vincenzo Sparagna (direttore Frigidaire) e Vincenzo Costantino (poeta italiano) - che hanno contribuito, in un modo o nell’altro, a cambiare le sorti del gruppo e ad ispirarlo nei primi momenti di vita. Nelle loro canzoni la vecchia scuola del blues e del country si coniuga con il funk sincopato, per sfociare in un rock semplice e diretto.

 

The Soul Sailor & The Fuckers

Dopo l'esperienza nei The Mallard, nel 2007 The Soul Sailor (Simon Francesco Di Rupo, ex chitarrista della band) decide di intraprendere la via “solista” affiancandosi all'inseparabile “Franz Mara” (Francesco Maragoni), compagno d'arte sempre presente. Dopo tanti live e tante esperienze, nell'aprile 2009 parte con la chitarra verso Liverpool riscuotendo pareri più che confortanti, trovando spunti e giusti contesti per una più profonda maturazione nel suo genere. Nel 2011 il progetto si ingrandisce con la formazione della band elettrica The Fuckers. Oltre a Francesco Maragoni alla chitarra, ci sono anche “Il Toad” (Tommaso Montagnoli) alla batteria ed “Edward Roger” (Edoardo Genzolini) al basso. Da poco si è aggiunto anche il prezioso contributo di “Manu” (Manuela Pucciarini) alla voce. Un suono molto “british” il loro, tra blues e soprattutto soul, con uno sguardo al passato ma che sa molto di anni duemila.

 

Fake Revival!

I Fake Revival! (rigorosamente con il punto esclamativo) sono nati nell’estate del 2011 durante una calda e noiosa serata della valle umbra sud dall’incontro tra Giulio Catarinelli (chitarra e voce) e Matteo Mancini (batteria), già compagni di viaggio con gli Spasmodicamente. I due quindi si sono uniti nel sacro concepimento del Rock&Roll, dando vita ad una fusione di suoni spontanea, un po’ danzereccia e a tratti volutamente scontata. Prosegue il loro pellegrinaggio, tutt’oggi in corso, per diffondere il verbo del Rock&Roll.

 

Volvedo

I Volvedo nascono nel 2011 dalla fusione di due band, i Koimbra e i Volvedo, che dividendo la sala prove e avendo in comune il batterista, hanno cominciato spontaneamente a collaborare. Il gruppo viene tra le città di Cascia e Norcia ed è composto da Ivan Gentili al basso e voce, Igor Montani alla batteria, Angelo Aloisi alla chitarra e voce e Marco Polito alla chitarra e voce. Il progetto musicale a cui i Volvedo lavorano si basa sulla volontà di realizzare brani che possano esprimere emozioni sotto il profilo sia istintivo che razionale: in questo modo la rabbia, la felicità, l’inquietudine si condensano in suoni e parole attraverso uno studio attento di nuovi e originali linguaggi armonici e ritmici che prendono spunto dai generi rock, alternative, indie, stoner, noice, dub ed elettronica. All’origine delle loro idee, del suono e del loro approccio alla musica c’è sicuramente la fatalità di vivere in mezzo alle montagne della Valnerina, in luoghi che sono rimasti ancora aspri e crudi, come il loro suono: l’immagine dei monti è tagliente così come lo sono gli inverni e la noia, e la mancanza di una vita sociale sono un rospo che i quattro sono costretti ad ingoiare spesso, ma altrettanto spesso i monti sono figure magiche a cui sono legati indissolubilmente. Questi li aiutano a sognare luoghi esotici in cui immaginare di essere. Da qui nascono i Volvedo.    

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