di Simone Cumbo

 

Da l'altrapagina
Leggere questo libro di Paolo Ferrero (segretario di Rifondazione Comunista) è alquanto stimolante.  Pigs! La crisi spiegata a tutti parte da una analisi molto severa e critica verso l'economia attuale, che oramai è incentrata prevalentemente sulla speculazione finanziaria.

Da qui parte l'affondo del libro, ovvero di come l'economia oramai governa ogni tratto della nostra vita, sia lavorativa che affettiva. Con una constatazione importante, la presenza di lobby , corporazioni, strutture sovranazionali (Gruppo Bildeberg, Commissione Trilaterale) che dettano regole e scrivono finanziarie.
Tagliare redditi, privatizzare ogni spazio pubblico, ridurre diritti, sacrificare ambiente e beni comuni accompagnando il tutto dal grido nefasto «se no finiamo come in Grecia»!

 

 

«Sono matti o sadici? si chiede Ferrero a proposito dei Governi europei. No- è la sua risposta- semplicemente non fanno gli interessi dei popoli ma quelli delle banche, delle finanziarie e delle multinazionali...vi è stato un enorme trasferimento di ricchezza, dalle tasse pagate dei cittadini alla rendita finanziaria».

 

 

L'analisi di Ferrero, esposta con una gran mole di dati e citazioni, critica l'apatia della sinistra italiana che affidandosi a banchieri e ad esponenti della Finanza europea (Monti e Draghi), ha perso ogni connotazione progressista e riformista.
Un analisi dura e spietata dell' economia attuale che vede il libero mercato del tutto estraneo alla Sinistra (il libero mercato non è di sinistra scrive Ferrero). I liberali di sinistra storceranno il naso tuonando contro il massimalismo comunista, ma l'analisi di Ferrero rompe anche schemi consolidati a sinistra.

 

Ridare potere ai cittadini che devono detenere l'effettivo potere sull'economia, un Welfare partecipato, la riconversione dell'economia in chiave ecologica, beni comuni, riduzione dell'orario di lavoro, stop a privilegi e benefit economici indecenti, in altre parole la demercificazione economica, come la chiama efficacemente Ferrero, dovrà essere la parola d'ordine per una svolta profonda e radicale.

Un appunto a proposito di Decrescita; scrive Ferrero, «parlare di decrescita significa avere una concezione debole dell'alternativa, il nostro problema non è quello di andare indietro ma di cambiare radicalmente la direzione di marcia dello sviluppo sociale..".

Ma questa di fatto è la teoria della Decrescita (infelice definizione come più volte ha ammesso lo stesso Latouche, padre di questa teoria economica). Demercificare l'economia, rendendola umana e a misura di uomo e di ambiente, è tanto più necessario visto lo stato in cui versano l'economia, l'ambiente e le relazioni sociali fra le persone.  Dove appunto, come ci ricorda in conclusione del libro Ferrero citando Bertold Brecht, «è la semplicità che è difficile a farsi...».

Paolo Ferrero, Pigs! La crisi spiegata a tutti. Edizioni Derive Approdi, pagg. 228

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