Con Villa Montesca un progetto per educazione scientifica nelle scuole
(Avi News) – Città di Castello – Accrescere la conoscenza, in particolar modo dei bambini, rispetto al rischio sismico e vulcanico, per attenuare lo shock e il carico emotivo che il verificarsi dell’evento può causare. Questo l’obiettivo del progetto RACCE - Raising Earthquake Awareness and Coping Children’s Emotions (Accrescere la consapevolezza e le conoscenze per gestire adeguatamente le emozioni dei bambini in caso di sisma), co-finanziato dalla Commissione europea e promosso dal Centro Studi Villa Montesca, insieme al Museo di Storia naturale dell’Università di Creta in Grecia e all’Osservatorio vesuviano - Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia. Promozione e divulgazione dell’educazione scientifica nelle scuole sono state così al centro dell’incontro dal titolo “Scienza tra fascino e suggestione”, che si è tenuto lunedì 18 febbraio, nell’aula magna della scuola media “Pascoli” di Città di Castello.
Esperti del settore scientifico ed esponenti europei del mondo dell’educazione si sono incontrati per proporre soluzioni didattiche innovative, la loro implementazione negli istituti scolastici e un’adeguata formazione di base, con particolare attenzione ai bambini con disabilità motorie. All’incontro, coordinato dal presidente della Comunità educante Alta Valle del Tevere, Luigi Marinelli, sono intervenuti Rossella Nave e Fabio Sansivero dell’Osservatorio vesuviano di Napoli, Christina Archontaki del Museo di Storia naturale dell’Università di Creta (Grecia), Astrinos Tsoutsoudakis, docente di fisica alla scuola superiore di Heraklion (Grecia), e Fabrizio Boldrini, direttore scientifico del Centro Studi Villa Montesca. “Il nostro ruolo – ha detto Fabrizio Boldrini - è quello di cercare di sostenere questo progetto nella parte più specificamente educativa e pedagogica, perché, come tutti sanno, viviamo in un’area molto esposta al fenomeno sismico. Forse c’è ancora spazio per ‘approfittare’ di questo rapporto quotidiano che i bambini hanno con i disastri naturali, per poter accompagnare, anche, una conoscenza analitica e critica dei sistemi scientifici”.
“L’istituto – ha spiegato Rosella Nave - lavora da tantissimi anni sull’educazione scientifica, fondamentalmente vista come uno strumento per la mitigazione del rischio, perché aiuta ad avere una presa di coscienza delle particolarità del territorio, rischi naturali compresi, oltre a promuovere una cultura della prevenzione con comportamenti adatti ad affrontare un’emergenza sia sismica che vulcanica”. Durante l’incontro è stato distribuito, inoltre, ai genitori e agli insegnanti presenti anche un kit educativo su “terremoti e vulcani”, frutto della collaborazione dei partner del progetto, con una sezione dedicata alle emozioni ed ai comportamenti dei bambini in caso di disastro naturale, con particolare attenzione ai disturbi psicologici post-traumatici. “Finalmente – ha concluso Fabio Sansivero – si pone l’attenzione sui risvolti psicologici ed emotivi dei più piccioli di fronte a eventi di questo tipo. Cosa che in passato è stata sicuramente trascurata. Noi possiamo spiegare quali possono essere i rischi, senza dare un approccio troppo scientifico, ma guardando alla psicologia del bambino”.
Maria Galeone

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