Bondage, legati e contenti a Perugia
di Isabella Rossi
PERUGIA - La prima volta è stata con Felix Ruckert. Il coreografo, danzatore e performer berlinese ha portato lo spettatore perugino oltre la soglia del tradizionale rapporto tra un artista ed il suo pubblico inaugurando, il primo febbraio, un progetto artistico dal titolo “Vale tudo – intervista a…” firmato dalla compagnia Deja Donne e coprodotto dal Teatro Stabile dell’Umbria. Chi si aspettava un pubblico timido ed imbarazzato di fronte alle tematiche che attraversano l’arte e la vita dell’artista berlinese ha dovuto fare i conti con una serie di imprevisti sullo spazio scenico e tra gli spalti di una sala Cutu aperta a stimoli internazionali. Sullo sfondo di una ricostruzione di alcuni importanti momenti della carriera di Ruckert - fondatore e direttore del laboratorio performativo “schwelle 7” di Berlino e curatore del festival sull'arte della lussuria “Xplore” che offre workshop e discussioni su “sessualità creativa, Bdsm, Tantra e altre pratiche del corpo” - è andata in scena una movimentata intervista, è proprio il caso di dirlo, condotta dal coreografo Simone Sandroni, fondatore a Praga insieme a Lenka Flory dei Deja Donne, compagna di danza internazionale con sede in Umbria e vocazione europea. A ritmo incalzante si sono avvicendati ricordi, video e performance. Compresa la dimostrazione di una tecnica utilizzata nel Bdsm che ha visto l’intervistato nell’avventuroso ruolo di uomo legato ad una fune e sospeso da pesi e “responsabilità gravitazionali”.
Sul filo della danza, e delle sconfinate valenze dell’espressività corporea, l’intervista ha ampliato l’interazione al pubblico che, gentilmente invitato a rivelare preferenze ed abitudini “relazionali”, si è reso a sua volta protagonista di una serie di domande all’artista berlinese. Obbiettivo centrato per la Compagnia Deja Donne con un esordio del progetto frizzante e molto partecipato, grazie anche all’abilità di Sandroni nel muoversi, insieme a Ruckert, nei vari ruoli offerti dallo spettacolo. Ispirato al Vale tudo brasiliano, un combattimento a mani nude e a contatto pieno senza regole, il progetto è stato creato per far conoscere al pubblico umbro “un determinato modo di concepire la danza contemporanea attraverso stili e storie diversi tra loro”. Gli incontri informali curati da Sandroni – concetto e drammaturgia Flory e Sandroni - proseguiranno per tutto il 2013 con alcuni artisti protagonisti del progetto: Daniela Malusardi, Jordi Casanovas, Virginia Spallarossa, Nordine Benchorf e Maja Delak. Ad ogni spettacolo seguirà una replica al Teatro Duncan Centre di Praga.

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