Presentata a Terni la mostra “La Divina Commedia di Salvador Dalì"
(Avi News) – TERNI – “Anche la creatività è espressione del lavoro”. Il segretario provinciale di Uil Terni, Gino Venturi, ha così spiegato le ragioni che hanno condotto il sindacato a patrocinare la mostra “La Divina Commedia di Salvador Dalì”. L’ha fatto durante la presentazione dell’evento, svoltasi oggi nell’auditorium di palazzo di Primavera, a Terni, dove venerdì 18 gennaio, alle 17, sarà inaugurata la mostra dell’artista catalano.
Durante la presentazione, Simone Di Conza, presidente di Umbria vision network, associazione promotrice dell’evento, e Giulia Ronchini, curatrice della mostra, hanno illustrato i dettagli dell’iniziativa culturale, sostenuta anche dalla Federazione unitaria italiana scrittori (Fuis). Tra i presenti, poi, oltre a Gino Venturi, in rappresentanza dei soggetti patrocinatori, anche Natale Antonio Rossi, presidente onorario di Uil Unione nazionale scrittori e artisti (Unsa), e Simone Guerra, assessore alla cultura del Comune di Terni.
“Terni è una città dove è forte, in questo momento – ha detto Venturi –, un senso di ripiegamento su se stessi, di declino e rassegnazione. Pensiamo che questo sentimento vada contrastato su più versanti, in primis quello culturale. La rilevanza di questa iniziativa ha fatto si che fosse contesa da molte città, ma alla fine, grazie alla Uil Unsa nazionale, siamo riusciti nell’impresa”.
“La Divina Commedia di Salvador Dalì – ha aggiunto Rossi – è l’illustrazione dell’opera di Dante più importante che sia stata fatta nel ‘900. Molti ci hanno provato, da Renato Guttuso, che è arrivato a 52 tavole, a Botticelli, fino a William Blake e, poi, Gustavo Dorè. Accanto a queste, da collezionista, voglio citare quella di Bartolomeo Pinelli, con 144 tavole che speriamo di poter portare in esposizione a Terni”.
Sono invece cento le tavole, tecnicamente “xilografie”, che compongono “La Divina Commedia di Salvador Dalì”: 34 sull’Inferno, 33 sul Purgatorio, 33 sul Paradiso di Dante Alighieri, realizzate fra il 1950 e il 1959. Opere, allestite nei tre piani del palazzo di Primavera, a cui si aggiunge una fotografia che raffigura la centunesima tavola rubata durante un’esposizione a Bruxelles, e una litografia scelta, anche per l’allestimento ternano, come manifesto dell’evento.
“La missione che abbiamo – ha detto Di Conza – è la produzione di eventi e attività che mettano la creatività, la lingua e la cultura italiana al centro. L’affermazione ‘con la cultura non si mangia’ è un falso perché il sistema cultura italiano, in tutte le sue parti, fattura circa il 18 per cento del Pil interno. Sono fondamentali, certo, le sinergie fra pubblico e privato, anche per evitare oltranzismi che finiscono per danneggiare la cultura stessa, e, in questo caso, con soggetti atipici come il sindacato, che ha intuito le potenzialità di una mostra di questo genere e delle attività ad essa connesse”.
L’iniziativa, infatti, prevede una serie di eventi collaterali che si svolgeranno ogni venerdì per tutta la durata dell’allestimento, fino a domenica 3 marzo. In particolare saranno organizzati alcuni reading, a cui, oltre al pubblico, parteciperanno autori Siae e artisti di diverse espressioni creative, e un concorso, dedicato agli studenti delle scuole medie inferiori e superiori, che premierà con un notebook, un iPhone e un iPad, i più sensibili e attenti al linguaggio dell’arte nel recitare a memoria un intero canto della Divina Commedia di Dante.
“Abbiamo cercato di coinvolgere gli studenti, visto che l’opera al centro della visionaria interpretazione di Dalì è un argomento didattico per tutte le scuole – ha concluso Chiara Ronchini –. Insieme al concorso, poi, faremo organizzare agli allievi degli istituti artistici di Terni, Orvieto e Spoleto alcune visite guidate alla mostra nel palazzo. Questo per dare un approccio nuovo e più pratico allo studio, facendo cioè avvicinare i ragazzi ad un ruolo, quello della guida museale, proprio del mondo del lavoro”.
Maria Cristina Costanza

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