Umbria jazz winter:arriva Gregory Porter, artista poliedrico candidato al Grammy
ORVIETO - Pronti via. Umbria Jazz Winter comincia questa sera, 28 dicembre, a Orvieto con una novità, almeno per l'Italia. E' infatti di scena sul palco del teatro Mancinelli, e sarà ospite fisso della rassegna tutti i giorni fino alla conclusione, il primo gennaio, Gregory Porter. Cantante, songwriter, attore, produttore, è l'ultima scoperta della vocalità jazz.
Porter è candidato al Grammy con una canzone del suo secondo disco, ma già due anni fa il primo, Water, gli fruttò una nomination.
UMBRIA JAZZ WINTER ha un posto molto particolare nel panorama del jazz italiano: per la sua tradizione, quest'anno festeggia il ventennale, per la qualità delle proposte musicali, per la scelta del periodo, le feste di Capodanno, per l'ambientazione in una delle più belle città dell'Umbria, all'ombra del grandioso Duomo. Era il 1993, quando il direttore artistico Carlo Pagnotta lanciò l'idea di far nascere da una costola del festival estivo un'edizione invernale fra la curiosità generale, qualche scetticismo, molta convinzione. E ora UJW è uno dei riferimenti immancabili della programmazione jazzistica di fine anno, con il suo carico di artisti fuori dalle consuetudini delle tournée, caratterizzati dalla qualità e nelle condizioni di potersi esibire più volte in una formula che con gli anni si è affinata e che vive anche del rapporto tra la proposta musicale e il fascino dei luoghi (compresa la buona cucina).
Molti i nomi importanti in programma dell'edizione di quest'anno che rivolge particolare attenzione alle voci. Ecco così in cartellone una star affermata come Kurt Elling e un astro nascente come Gregory Porter. C'è la rivelazione (è stata lanciata proprio a Orvieto) Dee Alexander e c'è il cantautore più illustre della scena italiana, Gino Paoli, che ha ritrovato nuovo entusiasmo andando in giro assieme a Danilo Rea. Poi ci sono le proposte latine, quella brasiliana con la voce di Paula Morelenbaum e il violoncello del raffinatissimo Jaques Morelenbaum, Pedrito Martinez, lanciato nell’ultima edizione estiva di Umbria Jazz, il supergruppo revival di Giovanni Tommaso con Pietro Tonolo, Flavio Boltro, Danilo Rea e Roberto Gatto, presente nella prima edizione del 1993, la musica gospel con il Nashville Gospel Superchoir di Bobby Jones e molti altri.
La serata conclusiva in collaborazione con Musica Jazz e il “TOP JAZZ 2012”, metterà sul palco i migliori musicisti italiani, vincitori del referendum indetto annualmente dalla più prestigiosa rivista jazz italiana. Nel pomeriggio di Capodanno non mancherà l'appuntamento con la Messa della Pace con il coro gospel ospitata nel magnifico Duomo di Lorenzo Maitani (realizzato tra il Trecento e il Cinquecento).
I concerti serali si svolgono al Teatro Mancinelli, inaugurato nel 1886, mentre gli altri luoghi destinati a ospitare i vari appuntamenti sono il Palazzo del Popolo, realizzato in pietra basaltica e tufo, descritto la prima volta nel Duecento, il Palazzo dei Sette, costruito alla fine del Duecento con le sue volte e gli archi possenti e la possente Torre del Moro, il Palazzo Soliano, al cui piano terra si trova il Museo Emilio Greco, con sculture e creazioni grafiche donate alla città dall'artista siciliano, la Sala del Carmine, un'ex chiesa del 1300 facente parte del più vasto complesso del Carmine che comprendeva anche un convento, e infine il Ristorante Al San Francesco, situato in un edificio che ospitò nel 1200 un convento francescano, location del gran cenone di fine anno la notte del 31 dicembre a suon di jazz e sede ideale dei jazz lunch e dinner.
Gregory Porter non è un giorno che prova a raggiungere il successo. Nasce a Los Angeles e si batte potentemente contro un mercato che sembra ignorarlo o non sembra offrirgli le chances giuste. Ma Porter è caparbio e tiene duro. Attraverso un immaginifico rapporto con Nat "King" Cole, Porter realizza uno spettacolo teatral-musicale su questo suo modello di riferimento maschile che, da piccolo, supplisce nella sua fantasia, ad una situazione molto frequente nelle famiglie afro-americane: la mancanza del padre. Realizza qualche disco, anche di prestigio e viene notato da Hubert Laws, un gigante del flauto jazz che lo spinge verso le conoscenze che gli permetteranno di fare il "grande salto". Poi, la nomination al Grammy nella categoria vocalist jazz maschili, lo fa emergere dal buio. Porter non può essere considerato soltanto un cantante di Jazz, ma un musicista che conosce il Jazz e lo usa, implementandone la potenza espressiva nel suo stile che é comunque composto da molti elementi aggiunti...
Il Soul ad esempio, ma anche la musica post-Coltraniana di matrice fortemente evocativa. Lo conosceremo presto anche in Italia, visto che Umbria Jazz lo ha coinvolto nella sua programmazione come "Artist in residence". Dopo la pubblicazione del suo album di debutto nel 2010, “Water” (Motema 233170), Gregory Porter è esploso sulla scena musicale internazionale collezionando riconoscimenti e premi. Ha ottenuto una nomination al Grammy come “Best Jazz Vocal” (evento raro per un debutto discografico), ha raggiunto il primo posto nelle classifiche di iTunes e Amazon nel Regno Unito, Jazz Wise Magazine ha decretato “Water” Miglior album Jazz del 2011 (la prima volta per un album vocale). Mentre la sua fama internazionale continua a crescere, Porter presenta oggi il suo nuovo lavoro intitolato "Be Good". Ancora una volta il cantante propone la sua raffinata combinazione di soul e jazz spaziando da delicate ballads a ritmi incalzanti, passando per energici brani con influenze blues. Al suo fianco troviamo Chip Crawford al piano, Aaron James al basso, Emanuel Harrold alla batteria e Yosuke Sato al sax contralto.




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