ROMA – Del tutto incomprensibili i tagli dei finanziamenti ministeriali per il jazz nel 2012 ed in particolare per i festival che hanno subito assurde decurtazioni. Fra le più colpite in questo contesto “Umbria Jazz Winter”, figlioccia prestigiosa della storica “Umbria Jazz” che ne rappresenta la vocazione rivolta maggiormente alla qualità e che si è vista azzerare completamente il già modesto contributo che riceveva.

Analoga sorte è toccata a “Jazz Expò” a Cagliari, “Angelica” a Bologna e “Una Striscia di Terra Feconda” a Roma, tutti stranamente colpiti, a quanto si dice, da non meglio specificati “vizi di forma” rilevati nelle domande.

Altre manifestazioni, inoltre, si sono viste ridurre drasticamente il contributo, come quella di Roccella Jonica e la “Berchidda”, alla quale è arrivato un taglio di 2.000 euro, ridicolo per la sua esiguità e proprio per questo particolarmente offensivo.

Le ragioni di questo atteggiamento del governo Monti ostile nei confronti del jazz, come abbiamo detto, è del tutto inspiegabili, tanto più che delle 45 rassegne musicali che erano sostenute in precedenza dal ministero, solo 9 riguardavano il jazz, ed ora sono rimaste appena 5.

Colpa del Governo Berlusconi che, com’è noto, aveva diminuito i contributi per le attività culturali? Si potrebbe pensare questo se a confondere le carte non ci fosse il fatto che complessivamente il Fondo Unico per lo Spettacolo è aumentato nel 2012, anche se di poca cosa, tanto più considerato che il risparmio così ottenuto è di appena 70/80 mila euro all'anno, una cosa veramente ridicola.

Qualcuno, scomodando Paolo Conte, ha citato al riguardo i “2000 enigmi del jazz” da lui cantati.

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