PERUGIA - “L’internazionalizzazione della cultura volta a far ripartire l’economia”, “un biglietto da visita permanente nel solco di Perugia - Assisi 2019”, “il coronamento di un sogno di gemellaggio nato vent’anni fa tra Perugia e Seattle”, “un ricordo in memoria di Alviero Moretti”.

Tutto questo, è stato detto, rappresenta “Un calice per Alviero”, titolo della raccolta di ceramiche artistiche di proprietà della Fondazione Alviero Moretti esposta a Palazzo della Penna da oggi fino a domenica, prima di essere donata alla città gemella di Seattle.

40 opere di artisti che in gran parte sono stati docenti o direttori dell’Accademia di Belle Arti Pietro Vannucci, si accingono dunque a lasciare l’Umbria, volare a Seattle, e lì restare per sempre in una mostra permanente appositamente allestita.

L’iniziativa è stata presentata questa mattina in una conferenza stampa alla quale hanno partecipato, tra gli altri, l’assessore allo Sviluppo economico e al Turismo, Giuseppe Lomurno, il rappresentante della famiglia Moretti, Giorgio; il presidente della Camera di Commercio Giorgio Mencaroni, il rappresentante del Comitato di gemellaggio Perugia-Seattle, Bepi Vicarelli.

Per Lomurno la mostra che rimarrà a Seattle tratteggia “un’immagine dinamica, non statica, di quello che Moretti ha fatto, e rappresenterà il nostro territorio oltreoceano”.

“Un Calice per Alviero” è una collezione di opere in ceramica appartenente alla Fondazione Ceramica Contemporanea d’Autore Alviero Moretti. Curata da Antonio Carlo Ponti e Rolando Giovannini, la collezione commemora la figura dell’imprenditore umbro Alviero Moretti e raccoglie opere principalmente di artisti umbri.

Le opere di “Un Calice per Alviero” vengono esposte per un’ultima volta a Perugia prima di volare negli USA, dove resteranno in visione nella Main Hall della City di Seattle fino a fine anno, poi la collezione verrà posta in un’adeguata collocazione come esposizione permanente; ciò vuol dire una ideale e costante visibilità, una continua promozione per noi di Perugia, per la città di Deruta e la sua arte e per l’Umbria tutta.

Grazie all’interessamento e al sostegno del Comune di Perugia e di entrambe i Comitati di Gemellaggio Perugia-Seattle, la Famiglia Moretti ha deciso di donare l’intera collezione alla città di Seattle. Un gesto generoso, un omaggio all’amicizia e gemellaggio che lega da quasi 20 anni le due città ma anche un modo esemplare di promuovere all’estero la cultura umbra d’eccellenza.

La mostra è anche l'occasione per ricordare altri personaggi importanti nella storia di Perugia come lo scomparso Edgardo Abbozzo e Alfredo De Poi, di cui è stata realizzata postuma un'opera in ceramica.
Perugia/ Il vice sindaco Arcudi all’inaugurazione del presidio della Croce Bianca

Ha sede in via XIV Settembre nella ex sede dei Vigili urbani. : “E’ sempre una ricchezza per una città quando delle persone decidono di dedicare il proprio tempo e le migliori energie agli altri in uno spirito di solidarietà”.
PERUGIA -’’Il vice sindaco Nilo Arcudi, titolare della delega alla Protezione civile, ha partecipato oggi alla cerimonia di apertura del nuovo presidio della Croce Bianca in Via XIV Settembre, nella ex sede dei Vigili urbani. Presenti anche il presidente del Cesvol e altri amministrazioni provinciali e regionali.

Arcudi si è congratulato con i volontari che gestiranno il presidio: “è sempre una ricchezza per una città – ha detto  -  quando delle persone decidono di dedicare il proprio tempo e le migliori energie agli altri in uno spirito di solidarietà. Lo è soprattutto oggi, in una crisi sociale ed economica che colpisce un numero sempre maggiore di persone e che spesso provoca disagi anche fisici e psicologici. Per non parlare delle problematiche di una popolazione anziana, spesso sola,  che ha bisogno di assistenza materiale e di vicinanza”.

“Per fortuna – ha aggiunto - Perugia, e l’esperienza del volontariato nella Protezione civile lo dimostra, è una realtà attenta, con un tessuto sociale solido. Il Comune, da parte sua, esercita una azione di promotore e sostenitore di questo protagonismo, perché spesso il volontariato riempie dei vuoti e colma lacune rispetto alle quali le istituzioni pubbliche hanno scarse possibilità di intervento”.

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