Gualdo T./ Il polittico restaurato dell'Alunno torna all'originario splendore
GUALDO TADINO - Dopo un attento e meticoloso intervento di restauro conservativo torna in tutto il suo splendore il capolavoro di Niccolò di Liberatore, detto l’Alunno, la meravigliosa pala d’altare commissionata al pittore folignate dalla comunità francescana gualdese per l’altare maggiore della Chiesa Monumentale di San Francesco nel 1471.
Si tratta di un’opera straordinaria per il suo livello artistico e per l’alta specializzazione delle maestranze che vi operarono. In seguito ad alcuni problemi verificatesi con la pellicola pittorica di alcune tavole in particolare, si è reso necessario l’intervento di restauro che è stato eseguito dalla ditta Coobec di Spoleto che era stata incaricata anche del precedente intervento di restauro sul Polittico nel 1998, prima dell’inaugurazione del nuovo Museo Civico presso la Rocca Flea. “Si è trattata di un’operazione molto delicata – ha spiegato Bruno Bruni della Coobec – poiché ha richiesto in primis lo smontaggio della pala e di seguito l’intervento su ognuna delle tavole che presentavano consistenti sollevamenti in seguito alla formazione di bolle d’aria tra la tavola e lo strato di colore, per poi concludere con i necessari fissaggi e le stuccature nei punti essenziali”.
Il grandioso polittico ligneo è un’opera che evidenzia lo straordinario livello organizzativo raggiunto dalla bottega dell’Alunno, come dimostra anche il Polittico esposto nella Pinacoteca di Nocera Umbra. Nella rappresentazione dei personaggi tutti intimamente legati alla devozione francescana, prevale il modellato incisivo tipico del disegno e soprattutto la vivacità del colore. I Punti focali della narrazione pittorica sono la straordinaria grazia espressa dal volto mirabile della Vergine con in mano il bambino Gesù nell’atto di prendere ciliegie da una cesta porta dagli angeli che fanno corteggio intorno al trono e il drammatico e struggente abbraccio della Pietà nel pinnacolo centrale.
“Il Polittico restò presso l’altare maggiore della Chiesa di San Francesco fino al terremoto del 1751 – precisa il Prof. Enzo Storelli, ispettore onorario alle antichità – quando fu trasferito, secondo il Guerrieri, nella seconda cappella a sinistra. Acquisito dal Comune di Gualdo Tadino nel 1872 entrò a far parte della nascente Pinacoteca che ebbe la prima sede nel Palazzo Comunale, poi a San Francesco e infine alla Rocca Flea”. “Un recupero importante, un intervento di tutela necessario ed eseguito con grande professionalità e competenza – ha sottolineato il Sindaco Roberto Morroni,– che ci permette di restituire alla comunità un’opera eccezionale e preziosissima”. Venerdì 10 agosto alle ore 11.30 si terrà la conferenza di presentazione pubblica dopo i restauri, alla presenza delle autorità comunali, del restauratore bruno Bruni e dello storico dell’arte Enzo Storelli.

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