MASSA MARTANA - “Il paese che non c’è”, questo il titolo dell’ultima opera scritta esclusivamente per Massa Martana da Giuseppe Brizi, autore e regista teatrale. Lo spettacolo verrà messo in scena all’interno del suggestivo borgo massetano sabato 4 agosto alle ore 21.

La rappresentazione avrà l’onore di aprire in anteprima la 48^ edizione delle Giornate Massetane, che dal 1965 animano il centro cittadino.

La trama, liberamente ispirata alla storia e alle tradizioni locali, trae spunto da fatti storici accaduti nelle terre di Massa Martana connessi alle tradizioni e alla devozione della Madonna del Fosco.

L’autore e regista dello spettacolo, Giuseppe Brizi dirigerà la compagnia teatrale 'ActorMattis' insieme ad oltre sessanta figuranti del luogo. I preziosi costumi del Calendimaggio di Assisi renderanno unica e suggestiva la rappresentazione. Le scenografie, studiate pensate e realizzate dal regista insieme a tanti volontari di Massa Martana, rievocheranno il passato, facendoci immergere in un clima ricco di storia e tradizione.

Per la sua imponenza attualmente è l’unica rappresentazione teatrale in Umbria, ideata, scritta e portata in scena con produzione artistica tipica dei festival.

Giuseppe Brizi, nato ad Assisi, viene coinvolto sin da bambino nelle innumerevoli attività artistiche e culturali della sua città. Diverse sono le sue esperienze che vanno dal canto alla danza e al teatro. Le frequenti collaborazioni con altre realtà lo hanno portato ad amare ancor più la sua terra e a scoprire il fascino di altre regioni  italiane. Da alcuni anni sta vivendo l’incanto della scrittura e della regia di alcuni suoi lavori.

Con “Il paese che non c’è” sale a cinque il numero dei suoi spettacoli portati in scena sulla piazza centrale di Massa Martana in collaborazione con la Pro-loco e la compagnia Actors Mattis. Tra gli altri spettacoli si ricordano Ritorno a Massa (2008); La sposa d’agosto (2009); L’oro di Massa (2010); La Forestiera (2011).

L’evento, primo della kermesse estiva massetana che, di anno in anno arricchisce e affina sempre di più la sua offerta, precederà la “Magnata Storica”. Essa può tranquillamente essere definita un autentico rito collettivo che all’origine segnava il ritrovarsi di un'intera comunità per le vie più caratteristiche del centro storico in una lunga, colorata e allegra tavolata cui prendevano parte anche i forestieri invitati dalle famiglie locali. Oggi il cordone di tavoli si è unito da capo a capo formando un grande cerchio nella piazza centrale del borgo, come a voler rafforzare il senso di unione e partecipazione.

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