PERUGIA - Gente in piedi al Teatro Morlacchi di Perugia per la chiusura di Festarch, organizzato da Abitare, la rivista di architettura di Rcs diretta da Mario Piazza e con la direzione scientifica dell'architetto Stefano Boeri. Si è conclusa oggi la quarta edizione del Festival internazionale di architettura, che era cominciata giovedì scorso nel capoluogo umbro.

Festarch - riferiscono gli organizzatori in un comunicato - ha coinvolto un centinaio di architetti e protagonisti del mondo dei progetti sul tema 'Le città nella città', ovvero gli insediamenti informali che completano alcune città del mondo. Proposte, esperienze, ricerche si sono susseguite nelle diverse location di Perugia, integrate da presentazioni di libri, dibattiti, tavole rotonde, mostre e workshop.

“Per la città il bilancio di Festarch è positivo. - ha commentato Wladimiro Boccali, sindaco di Perugia - Abbiamo ospitato per la seconda volta una manifestazione importante perché ha affrontato temi di grande interesse attraverso un contributo trasversale di idee ed approfondimenti. Spero che Festarch possa radicarsi e diventare un appuntamento fisso del panorama culturale perugino. Pensiamo di avere tutte le carte in regola per fare di Perugia uno spazio di discussione sul presente e sul futuro delle città”.

Stefano Boeri, direttore scientifico di Festarch, si dice “molto soddisfatto del grande successo della seconda edizione di Festarch a Perugia, la quarta della sua storia, perché qui la manifestazione è riuscita a esprimere un modo diverso di fare architettura, la cui vita si riappropria dei suoi giusti tempi e diviene molto più lunga, guardando oltre alla fase di progetto e della sua presentazione. Mi ha dato grande soddisfazione la partecipazione e l'entusiasmo del pubblico, giovani architetti e molti altri mondi vicini”.

Festarch tornerà a settembre con Festarch Lab a Terni, poi sarà a Pechino in occasione della Bejing Design Week, a Milano al Made Expo dal 17 al 20 ottobre.

Cinema- successo a Festarch per l’anteprima di “Fango”, fim documentario sull’alluvione delle Cinque Terre - Successo di pubblico ieri sera al Teatro Pavone di Perugia per l'anteprima, nell'ambito di Festarch, il festival internazionale dell'architettura, del film documentario Fango, del regista e architetto Emanuele Piccardo, che racconta l'alluvione dell'ottobre scorso nelle Cinque Terre.

Prodotto dal Consiglio nazionale degli architetti, pianificatori, paesaggisti e conservatori e dall'Ordine di Genova, il film ha ottenuto un importante riconoscimento internazionale, l'Award of Excellence conferito dal Los Angeles Movie Awards.

Il lavoro di Piccardo - sottolinea una nota - non fotografa solo la tragedia dell'inondazione che ha causato morte e devastazione a Vernazza e a Monterosso, ma propone la testimonianza del lento ritorno alla normalità, colta attraverso i dialoghi, i gesti e le attività quotidiane, come la cura della vigna e del paesaggio, di una famiglia di Riomaggiore, un altro dei luoghi duramente colpito dall'alluvione.

“In termini umani - dice il regista - resta la lezione che deriva dal grande attaccamento di queste persone alla loro terra di origine”. Un film-documentario che si propone come un monito per le istituzioni nazionali e locali ad abbandonare per sempre la logica dell'emergenza. A questo proposito, il Consiglio nazionale degli architetti ricorda di aver “più volte richiamato l'attenzione del Paese affinché la manutenzione del territorio diventi la nostra più grande, e ormai indispensabile, infrastruttura”.
 

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