Architettura/Città-comunità con al centro persona, obiettivo di In/Arch Umbria
PERUGIA - Riappropriarsi del territorio e delle sue potenzialità, con l'obiettivo di realizzare città-comunità tenendo al centro la persona e i suoi bisogni e' la sfida lanciata oggi dalla sezione regionale di In/Arch, rappresentanza umbra dell'istituto nazionale di architettura, ente culturale aperto alle figure del settore, ma anche e soprattutto alla società civile. Gli obiettivi sono stati presentati oggi a Perugia, durante una conferenza stampa a palazzo Donini.
“In/Arch non è associazione di architetti e non ha mai avuto un presidente architetto - ha sottolineato il vicepresidente nazionale Francesco Orofino - e questo perché siamo convinti che l'architettura è un cosa così importante che non può essere lasciata solo agli architetti. E' questo lo spirito con il quale ci muoviamo, perché l'architettura non ha speranza di crescere senza il rapporto tra cultura del progetto e mondo economico”.
Quella in Umbria è l'ultima sezione in ordine di tempo delle otto aperte finora in Italia. Presidente è il giornalista Mino Lorusso. “Uomo di cultura e amante dell'architettura” lo ha definito il vicepresidente In/Arch Umbria Paolo Luccioni.
“L'architettura non può essere a-sociale, ma deve farci vivere meglio”, ha detto Lorusso. “Ho deciso di condividere questa esperienza - ha detto spiegando i motivi che lo hanno portato ad accettare l'incarico - come impegno di servizio, ed abbiamo deciso di presentarci ad un anno dalla nascita della sezione dopo aver così già iniziato il nostro percorso”.
La sezione Umbria di In/Arc sarà ospitata, come ha ricordato il presidente dell'Ordine degli architetti di Perugia Paolo Vinti, all'interno della sede della Fondazione umbra per l'architettura a Perugia.
Il percorso di In/Arch, ha ricordato poi lo stesso Lorusso, “vuole fare massa critica, dando risposte concrete di vivibilità urbana rapportandosi anche con altre associazioni e soggetti per dare così anche alla politica un supporto, perché non abbiamo certo la verità in tasca”. “Obiettivo - ha aggiunto - è infatti quello di dare risposte concrete utilizzando l'elemento del confronto fra istituzioni e associazioni che si occupano di paesaggio e di tutela del patrimonio urbano”.
In/Arch, istituto fondato nel 1959 su iniziativa di Bruno Zevi, è diventato negli anni, ha sottolineato Luccioni, “punto di riferimento di tutte le forze economiche e culturali coinvolte nel processo di crescita, valorizzazione e tutela del patrimonio edilizio, senza trascurare aspetti sociali, ambientali, economici e di sviluppo compatibile”.
Il legame tra Perugia e Zevi è stato poi ricordato dall'assessore Bracco. “Alla fine degli anni '60 - ha detto - stava lavorando anche al piano regolatore della città. La sua visione, che ha portato l'architettura a misurarsi con la sociologia, l'economia e la storia dell'arte, si è diffusa ed è arrivata fino ai giorni nostri, con uno sviluppo che oggi si deve creare attraverso un'idea di fondo fatta di condivisione e di cultura del progetto”.
Anche la sezione umbra di In/Arch seguirà quindi queste finalità e, seppur costruita di recente, ha già dato vita ad alcune iniziative, come il recente convegno “Costruttori di futuro”, “per favorire una riflessione sulle contraddizioni scaturite dall'abusato utilizzo del concetto di modernità”.
“Costruttori di futuro - ha affermato il direttore regionale dei Beni Culturali Francesco Scoppola - è uno slogan che spiega molto bene il compito che deve avere l'In/Arch, nell'ottica di una riqualificazione delle zone prive di qualità e di un sereno rispetto di quelle piene di qualità”.

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