PERUGIA – La mostra “Città ideali, sui confini dell’ombra” del fotografo Rolando Marini approda al Festival internazionale dell’Architettura, che si svolge a Perugia dal 7 al 10 giugno; la mostra è visitabile presso il Centro Camerale Alessi, in via Mazzini, a partire da oggi, 5 giugno.

Il discorso fotografico di Marini sul significato delle città antiche italiane, idealizzate attraverso i giochi di contrasto tra luce e ombra, si inserisce tra le numerose proposte di riflessione sull’idea di città contemporanea che la quarta edizione di Festarch propone, con workshop, conferenze e mostre.

Il festival, che ormai fa parte stabilmente del calendario annuale dei grandi eventi culturali di rilievo internazionale che si tengono a Perugia, ha per tema “La città nella città”, e cerca di porre l’attenzione dei partecipanti su quelle specifiche entità urbane che sono gli slums e le favelas, per capire senza pregiudizi il senso dei grandi agglomerati metropolitani presenti in diverse parti del mondo.

Le fotografie di Marini, in questo contesto, propongono uno sguardo contrapposto all’idea di metropoli, uno sguardo rivolto alla capacità dei centri storici italiani di esprimere un particolare spirito della convivenza civile e dello spazio urbano: quello spirito che gli artisti del Rinascimento legarono al concetto di “città ideale”.

Marini afferma che nel suo lavoro “non vi è alcun intento archeologico o di documentazione delle città; nessun motivo nostalgico”; si tratta di una ricerca espressiva che, in quanto tale, non ha intenti descrittivi.

L’indagine fotografica di Marini rivela la inesauribile fascinazione che le città antiche sono in grado di generare, e lo fa attraverso i fasci di luce e i tagli di ombra che attraversano l’ambiente urbano, creando atmosfere sorprendenti che rendono metafisico lo spazio fotografato. Sulle strade, sulle scalinate e sui muri, il connubio tra luce e ombra sovrascrive altre entità figurative (segmenti e cunei luminosi, fasci di ombra, sottolineature di contorni o nuovi contorni) oppure ridefinisce l’unitarietà delle forme architettoniche, talvolta dilatandole, talvolta spezzandole.

A questa trasfigurazione contribuisce una particolare caratteristica delle fotografie di Marini: la mescolanza tra il colore e quella impressione di bianco/nero provocata dal contrasto tra le luci e le ombre, spesso fatte di neri molto profondi.

Il lavoro di stampa è stato realizzato dalla Bam (Bottega di Antonio Manta) di Montevarchi, uno dei laboratori più importanti nel campo della fotografia Fine Art in Italia e non solo: le stampe (di misura 50x70) sono realizzate su carta di cotone al cento per cento e sono certificate nel sito mondiale Digigraphie della Epson, poiché rispondono a stringenti criteri di durabilità, gli stessi criteri richiesti per la conservazione museale.

Rolando Marini, docente universitario e fotografo, si dedica alla fotografia dal 1975 e ha realizzato numerose mostre personali, esponendo in varie città italiane; ha pubblicato nel 2009 il libro fotografico "Scenari”.
 

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