PERUGIA - La grande civiltà musicale ungherese sarà di scena nei luoghi più suggestivi dell'alta valle del Terre, in Umbria. E' infatti l'Ungheria di Liszt e Bartok il paese ospite della 45/a edizione del Festival delle Nazioni, che si svolgerà dal 25 agosto al 7 settembre a Città di Castello, con eventi anche a San Sepolcro, Morra e San Giustino.

Il cartellone è stato presentato oggi a Perugia dal presidente, Giuliano Giubilei, e dal direttore artistico, Aldo Sisillo, presenti, tra gli altri, il sindaco di Città di Castello, Luciano Bacchetta, e l'assessore regionale alla cultura, Fabrizio Bracco.

Il festival non si nasconde “le perduranti difficoltà che il mondo della cultura e delle arti”, come è scritto nella presentazione, ma ritiene anche che “la promozione della cultura possa aiutare il Paese ad uscire dal difficile momento individuando nelle arti e nei beni culturali una grande risorsa”.

Giubilei ha fatto presente il momento difficile, “da superare - ha detto - con le idee e la fantasia”. Lo stesso Giubilei ha sostenuto che “se Regione e Comune hanno assicurato il rinnovo del loro sostegno economico, si è in attesa di capire cosa farà la Provincia, nella speranza che la risposta sia positiva”.

Ed allora, ecco un programma che non arretra ed anzi snocciola una proposta variegata e trasversale, come del resto impone una civiltà musicale fiorente nei secoli e che si è caratterizzata, anche per la strategica collocazione geografica e per le sue complesse vicende storiche, come punto di incontro tra generi e modi espressivi spesso diversissimi.

L'edizione 2012 apre i battenti il 25 agosto con la Savaria Symphony Orchestra diretta da Tamas Vasary. Il concerto è dedicato ai grandi dell'800, Brahms e Liszt. Il 26, il vincitore del Premio Calpurnia, Marcello Schiavi, suonerà con Stefano Beziccheri.

Il 27 sarà la volta del grande pianista russo Grigory Sokolov in un recital solistico da Rameau a Brahms. Il 28 agosto l'Accentus Austria proporrà un suggestivo viaggio nella musica turco-ungherese tra 400 e 500. Tra gli altri, saranno eseguiti brani tratti dal Codice Cajoni, un codice compilato nel secolo XVII e ritrovato nel 1988 murato in una parete di un convento. La raccolta riunisce circa 500 brani diversi tra danze e brani vocali profani e sacri.

Sarà dedicata invece al 900 la serata del 29 con la Franz Liszt Chamber Orchestra che eseguirà il Divertimento per archi di Bartok e la Sinfonia op. 110 di Shostakovich, ed anche un brano che farà da trait d'union fra i vari momenti del festival: la Rapsodia ungherese di Ferenc Liszt, per orchestra d'archi n. 2.

Il cimbalom (strumento simbolo della tradizione ungherese) di Kalman Balogh sarà il protagonista del concerto del 30 agosto. Il programma prevede un repertorio di musica popolare.

Il primo settembre torna a Città di Castello il Quartetto Kodaly per presentare brani di musica cameristica di Bartok e Kodaly. Il 2 settembre il grande virtuoso dell'archetto Roby Lakatos eseguirà composizioni che si inseriscono nella letteratura violinistica ungherese e tzigana.

Non mancherà l'operetta, il 5 settembre, con la Strauss Festival Orchestra di Vienna. Chiude il festival il 7 l'Orchestra della Toscana diretta da Laszlo Kovacs, con il pianista Roberto Cappello.

Il festival presenterà anche due brani inediti appositamente commissionati a due giovani compositori, l'italiano Francesco Venerucci e l'ungherese Peter Toth.
 

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