FOLIGNO - L'ottava edizione di Young Jazz Festival comincerà domani a Foligno con un evento, Giezzisti, che fa parte della sezione Jazz community, con la quale, come spiegano gli organizzatori, si vuole entrare nel profondo della realtà sociale del territorio, dando spazio ai temi della disabilità, alle politiche per l'integrazione, alle campagne di sensibilizzazione su questioni sociali come per esempio la donazione del sangue.

Sono tre in tutto gli appuntamenti previsti in questa sezione: il primo, domani all'Auditorium San Domenico (inizio alle 21) è - come detto - lo spettacolo teatrale tra musica e disabilità mentale dal titolo Giezzisti.

Il jazz, come tutta l'arte, rappresenta anche la voce di chi non può parlare o esprimersi liberamente. L'improvvisazione nel jazz ha la capacità di rendere possibili incontri che all'inizio sembrano improbabili, ma che invece diventano naturali. Ed è in questo spirito che deve leggersi Giezzisti, momento conclusivo di un percorso curato dalla compagnia La Società dello spettacolo e promosso dall'associazione Liberi di essere in collaborazione con l'Asl 3 dell'Umbria.

Un percorso di riabilitazione nell'ambito del disagio mentale, attraverso il teatro come strumento che privilegia e usa le emozioni e il corpo per intervenire sulla sfera cognitiva e comportamentale dell'individuo. Young Jazz accompagna musicalmente questo progetto, “conscio - sostengono gli organizzatori - che la musica è la follia per eccellenza e, come tale, riesce ad aprire orizzonti ed idee che solo pochi riescono a vedere”.

Al via, domani, anche il workshop di fotografia che va a completare l'offerta musicale dell' ottava edizione del Festival. Si intitola Musica da guardare-Fotografare il jazz ed è curato da Andrea Boccalini, uno dei più giovani ed esperti fotografi musicali. Il corso, della durata di cinque giorni (23-27 maggio), sarà diviso in due parti, una dedicata alla ritrattistica situazionale, l'altra alla fotografia di scena.
 

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