PERUGIA - Ammonta a 50 mila euro il grazioso cadeaux che la Regione Umbria, in attuazione del programma annuale 2012, ha munificamente ripartito a “sostegno” delle attività per la promozione della cultura musicale bandistica e corale. A beneficiarne – si spiega in una nota dell’ente - saranno complessivamente in 60 tra complessi bandistici e corali, associazioni culturali, Comuni; i finanziamenti piu' significativi sono stati assegnati alle due associazioni di settore, l'Anbima (Associazione nazionale bande musicali autonome, dei gruppi corali e della musica popolare) Umbria, e l'Arcum (Associazione regionale cori dell'Umbria).

Gli interventi del programma annuale, come stabilito dalla legge regionale 5 luglio 2004, n. 9, “Promozione della cultura musicale bandistica e corale”, sono diretti in particolare – si spiega in maniera ottimistica sempre nella nota in questione, vista l’esiguità del contributo - a incentivare la conoscenza e la pratica musicale, la realizzazione di attività di educazione e di corsi di formazione musicale di tipo bandistico e corale, a promuovere iniziative di formazione e di aggiornamento dei docenti dei corsi e dei maestri direttori di banda e di complessi corali.

Come se tutto questo non bastasse, tra gli obiettivi vengono indicati anche quelli di censire, recuperare e salvaguardare il patrimonio storico documentale e quello delle composizioni e promuovere la produzione di nuovi repertori. Il riparto dei contributi è stato pubblicato sul ''Bur'' (Bollettino Ufficiale della Regione Umbria) del 9 maggio (Parti I-II - Serie generale, n.20).

Insomma, un mare di buoni propositi che dovrebbero essere pèerseguiti con i meno di mille euro di contributo che mediamente toccheranno ai troppi soggetti usciti da quella che sembra essere più che altro una sorta di lotteria dal sapore “clientelare”, basata sulla elargizione di provvidenze a pioggia. Forse, in considerazione delle difficoltà economiche attuali, che non consentono sprechi di alcun genere, si dovrebbe perseguire l'obiettivo di una maggiore razionalizzazione della spesa: o si fanno investimenti congrui per il raggiungimento dei fini che si vogliono realizzare, oppure è meglio rinunciare destinando queste scarse risorse a progetti più seri. 

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