Mostra Signorelli il giorno dopo/ Marini: l’abbiamo fortemente voluta e promossa
PERUGIA – “La mostra su Luca Signorelli è stata fortemente voluta e promossa dalla Regione Umbria perché da sempre abbiamo creduto, e ancor di più ci crediamo oggi, nel binomio tra cultura e sviluppo economico e soprattutto nei valori della diffusione e del decentramento delle risorse e delle opportunità, ottimizzando ogni possibile sincretismo di sistema”. E' quanto affermato dalla presidente della Regione Umbria, Catiuscia Marini, in occasione della inaugurazione ufficiale della rassegna, ieri sera a Perugia, alla Sala dei Notari.
“Sappiamo bene quanto questa fase di crisi - ha aggiunto la presidente - ci imponga un cambio radicale nelle politiche pubbliche e nelle scelte relative all'allocazione delle risorse. Sappiamo che oggi, per chi svolge ruoli di governo, nulla è più come prima. E in questa consapevolezza stiamo compiendo scelte importanti per l'Umbria all'insegna del rigore da una parte e della qualità dall'altra, la qualità che ci connota come una delle regioni in cui cultura, stili di vita, efficienza e dimensione sociale rappresentano elementi fondanti della nostra immagine nel mondo. Dentro questi impegni, volti anche ad una riduzione ed insieme ad una riarticolazione della spesa pubblica, ci siamo sentiti assolutamente in linea con le riflessioni che sul Sole 24 Ore dello scorso 19 febbraio sono state presentate al Paese come 'Il Manifesto per la cultura'”.
“'Niente cultura, niente sviluppo' - ha proseguito Marini - così titolava la prima pagina de Il Sole 24 Ore. In Umbria, e il ciclo delle grandi mostre, anche per i dati citati sulle ricadute economiche di questi eventi, lo dimostrano, questa consapevolezza è pane quotidiano non solo nelle scelte di governo, ma anche nel lavoro diffuso di tante imprese creative, nella rete diffusa dell'associazionismo culturale come tra le prestigiose istituzioni culturali presenti nella nostra regione. E tuttavia oggi è necessario un 'cambio di fase' ed una consapevolezza più radicale che il Paese per tornare a crescere ha bisogno della cultura. Non è solo un dovere di tutela, ma è una sfida per poter competere nel mondo utilizzando peraltro risorse, intelligenze, competenze e talenti che oggi rappresentano uno dei più colpevoli 'sprechi' che non possiamo più consentirci, sprechi che vanno eliminati proprio in ottica di rigore”.
“Per questo ho apprezzato in modo particolare - ha continuato la presidente - e sento di aderirvi appieno, la lettera dei ministri Ornaghi, Passera e Profumo, sia per la visione in essa contenuta, sia - e le tre firme insieme sono la vera svolta - per la consapevolezza che essa è frutto di una azione sinergica nel governo della cosa pubblica volta considerare 'la conoscenza come fattore dinamico e generativo' dello sviluppo. E' in quest'ottica che abbiamo fortemente sostenuto e voluto questa mostra”.

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