ASSISI – Fra circa un’ora, esattamente alle 15,30, nella splendida cornice della Sala del Chiostro del Museo Diocesano di Assisi, sarà presentato il disegno seicentesco raffigurante il Martirio di san Rufino.

La professoressa Fiorella Cottier Angeli, proprietaria del disegno, ha donato questa opera al Museo Diocesano per essere collocata permanentemente nell’itinerario espositivo con didascalia che riporterà la dizione: “Dono di Fiorella Cottier Angeli”.

La manifestazione, organizzata e fortemente voluta dal Circolo Subasio, inizierà con i saluti dell’avvocato Gino Costanzi, presidente dell’associazione, di mons. Vittorio Peri, vicario episcopale per la Cultura, e di don Giuseppe Biselli, pro-priore del Capitolo Cattedrale di San Rufino.

Interverranno la stessa professoressa Fiorella Angeli Cottier, donatrice dell’opera, il prof. Corrado Fratini, docente di Storia dell'Arte presso l'Università di Perugia e padre Luigi Marioli, presidente della Rete Museale ecclesiastica umbra e direttore del Museo del Tesoro della Basilica di San Francesco.

Al termine dell’incontro, si terrà la visita guidata del Museo Diocesano condotta dal direttore del Museo, Teresa Morettoni, e dall'architetto, prof. Giulio De Giovanni.

A tutti i partecipanti sarà offerto un buffet a cura del Circolo Subasio e dell’hotel "Le Muse" di Bastia Umbra.

La donazione è segno dell’attaccamento e dell’affetto della professoressa Fiorella Cottier Angeli, che oggi vive a Ginevra (Svizzera), per la sua città di origine, Assisi, e per la Cattedrale di San Rufino, alla quale la legano molti ricordi personali. La professoressa ha incaricato di condurre l’operazione di donazione e di presentazione l’avv. Gino Costanzi, nella sua qualità di Presidente del Circolo Subasio, di cui la stessa è socia.

L’opera Martirio di san Rufino attribuibile ad un anonimo pittore umbro, databile alla fine del XVII secolo, è un disegno alla penna, color seppia (50 x 76 cm), proveniente dalla collezione di Maceo Angeli, padre della donatrice, e prima di lui del nonno, Artaserse Angeli. È attestato, comunque, che l’opera proviene dalla famiglia Cilleni-Nepis, attraverso la persona dell’avvocato Evelino Cilleni.

Il restauro è stato effettuato dalla dottoressa Letizia Montalbano dell’Opificio delle Pietre Dure di Firenze.

Il disegno raffigura il Martirio di San Rufino, primo vescovo di Assisi e martire, pronto per essere gettato nel fiume Chiascio dai soldati romani con una macina in pietra, secondo l’iconografia tradizionale. Il Santo è raffigurato di spalle, in ginocchio, la mitria in terra, vestito degli abiti vescovili, circondato dai soldati romani.

L’opera andrà ad arricchire la collezione del Museo Diocesano di Assisi che già annovera veri e propri capolavori. Di notevole interesse: Il Polittico di S. Rufino (1462) di Niccolò Alunno; Storie della Passione (1348 ca.) di Puccio Capanna; Madonna annunciata (1414 - 1422) di Jacopo della Quercia e il Martirio di Santa Caterina d’Alessandria (1627) di Orazio Riminaldi.


Descrizione dell’opera
Martirio di san Rufino

Autore: anonimo pittore umbro
Datazione: fine XVII secolo
Materia e tecnica: disegno alla penna color seppia (50 x 76 cm)
Donazione: professoressa Fiorella Cottier Angeli
Provenienza: collezione di Maceo Angeli, padre della donatrice, e prima di lui del nonno, Artaserse Angeli. È attestato, comunque, che l’opera proviene dalla famiglia Cilleni-Nepis, attraverso la persona dell’avvocato Evelino Cilleni.
Restauro: dott. Letizia Montalbano, Opificio delle Pietre Dure di Firenze

L’opera raffigura il Martirio di san Rufino, primo vescovo di Assisi e martire, pronto per essere gettato nel fiume Chiascio dai soldati romani con una macina in pietra, secondo l’iconografia tradizionale.
Il Santo è raffigurato di spalle, in ginocchio, la mitria in terra, vestito degli abiti vescovili, circondato dai soldati romani.
Sullo sfondo della scena: un’altura con un gruppo di persone che assiste al crudele spettacolo con intensità e passione; una collina una città cinta da mura, nella quale si riconosce facilmente Assisi. Infatti, si distingue bene la torre comunale, il Tempio della Minerva, la Rocca Maggiore e Minore.
Nel cielo un angelo che presenta la corona del martirio.
 

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