Considerazioni in ordine sparso di www.ac-perugia.net MC sulla neve e il calcio
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Capitolo neve 1: La neve! Tanto desiderata da chi gestisce impianti sciistici, alberghi e residence in alta montagna, tanto necessaria per rimpinguare le esigue (quando non inquinate) falde di acqua dolce, così tanto odiata da chi, per motivi di lavoro o per il solo fatto di doversi muovere in auto, preferirebbe farne a meno.
In un'Italia in cui c'è chi può permettersi ancora le vacanze (sia estive che invernali) e chi, al contrario, certi posti li può vedere solo in cartolina, anche la neve finisce per dividere la popolazione e tra quelli che: "Se non fai la settimana bianca sei fuori", magari ci sono gli stessi che non vanno al lavoro o non mandano i figli a scuola appena vedono uno sputo di neve.
Al di là delle oggettive difficoltà che il ghiaccio ed il freddo possono causare, ci chiediamo quando impareremo a comportarci in modo corretto e serio come fanno in altri Paesi. Cosa dovrebbero dire allora tedeschi, svizzeri, austriaci, polacchi, cechi, russi, ecc. che con la neve devono conviverci per lunghi periodi invernali?
In Germania, all'acquisto di un'auto nuova forniscono anche il treno di gomme invernali. In Italia ti offrono la vernice metallizzata o le porte usb per lettori o i-pod o aggeggi similari che non rendono nemmeno più sicura la guida.
Ridicoli il comportamento ed i provvedimenti tardivi di alcuni sindaci, eccessivi quelli di altri (discutibile secondo noi il provvedimento di chiusura delle scuole a Perugia, quando sotto la neve c'era solo una parte della città: l'acropoli. Già ci sembrano pochi i miseri 208 giorni di lezione su 365 giorni annui, con un lungo ponte per le festività pasquali, in Umbria, che non è più giustificabile visto che di soldi ne girano pochi e che in viaggio ci si mette più poca gente.
Ma in fondo non è meglio un popolo di ignoranti, ma telefonino-video-dipendenti piuttosto che uno di gente istruita e preparata da una scuola, magari messa, una volta tanto, in condizione di funzionare?
Capitolo neve 2: il Campobasso non vorrebbe giocare causa la neve e la difficoltà a raggiungere l'Umbria per colpa delle strade molisane innevate. Il Molise è una delle regioni in cui ci sono diverse e rinomate stazioni sciistiche … chissà come faranno ad arrivarci i turisti con tutte queste strade innevate!
Che si sostenga, invece, che non si deve giocare d'inverno per la salute degli spettatori, per l'incolumità dei giocatori e perché con un campo gelato o innevato lo spettacolo è pessimo! Saremmo tutti più credibili. Che senso abbia giocare in inverno in notturna, con il freddo ed in stadi niente affatto confortevoli, mentre d'estate si gioca alle quattro del pomeriggio con 35 gradi all'ombra, ce lo dovrebbero spiegare i Presidenti delle squadre di calcio, la Lega, Mediaset e Sky. Gliene saremmo infinitamente grati.
Capitolo "Os stulti contritio eius": Prima le affermazioni di Califano, alla vigilia di L'Aquila – Perugia, in merito alla Clemente-dipendenza del Grifo, quindi le "cozzate" a gogò, dopo Perugia – Catanzaro, Aprilia – Perugia, ecc., poi, ancora, le accuse da parte della società aquilana in occasione della designazione degli assistenti dell'arbitro nella gara pareggiata con l'Arzanese, quindi le accuse da Lamezia in merito a presunti favori arbitrali, ovviamente a vantaggio del Grifo, da ultime le dichiarazioni discutibili del presidente dello stesso Catanzaro, per una questione di calcio mercato, con uno sgarbo da "far pagare" … non sappiamo in quale modo. Ma perché tutti questi signori non si occupano di cose serie, invece di voler per forza entrare nel guinness delle "cozzate"?
Caro Grifo per te vale ancor di più il detto latino: Aquila (Grifo) non captat muscas! PS: A qualcuno starebbe venendo in mente di emulare il volo del rapace laziale o palermitano, in stile propiziatorio, con un altrettanto nobile uccello del genere Gyps, specie fulvus, noto come Grifone euroasiatico, presente in Italia solo in Sardegna. Che non sia mai! Tale uccello, di fatto un avvoltoio, nulla a che vedere con il Grifone perugino, bestia mitologica, metà aquila, metà leone, che si nutriva di prede vive, non di carogne … ed il suo volo, ben diverso da quello delle poiane e dei falchi, assumerebbe sopra il Curi, un sinistro balletto, casomai più logico dopo la gara, a vittoria acquisita.
Scusandoci per la schiettezza che talvolta ci può rendere poco simpatici, ma non ipocriti, porgiamo a tutti i lettori un saluto imbiancato, non dalla neve, ma dai 57 anni che domani lo scrivente, compirà, fiducioso nel regalo che il Perugia vorrà farci.

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