Salute/ Non c'è in Umbria nessun pericolo di contaminazione da metalli
PERUGIA - In Umbria non sono state rilevate situazioni di rischio per la popolazione legate ad arsenico, cromo, mercurio, piombo e uranio. E' quanto emerge dai risultati del Probe, il primo Programma per il biomonitoraggio della esposizione delle popolazioni italiane ai metalli, finanziato dal Ministero per la salute e svolto dall' Istituto superiore della sanita' e realizzato in collaborazione con l' Avis.
L' indagine, nel periodo 2008-2010, ha coinvolto 300 donatori dell'Avis comunale di Perugia ai quali sono stati prelevati per le analisi campioni di sangue, siero, urine e capelli. Il progetto ha riguardato complessivamente mille e 423 donatori tra i 18 e 65 anni, equamente suddivisi tra uomini e donne, di Calabria, Lazio, Emilia Romagna, Piemonte e, come detto, Umbria. I risultati sono stati illustrati oggi a Perugia con l' intervento di uno dei coordinatori dello studio, Alessandro Alimonti, dell'Istituto superiore della sanita', Giovanni Magara, presidente regionale Avis, e Giancarlo Marghetti, direttore tecnico dell'Arpa, l' agenzia regionale per l' ambiente.
Tutti hanno sottolineato l'importanza di questo biomonitoraggio per la prevenzione della salute che - e' stato comunque spiegato - va ripetuto, ampliato ed approfondito anche a livello locale in base alle caratteristiche ambientale dei singoli territori. Fondamentale e' stato definito il ruolo del volontariato e la collaborazione con le istituzioni locali ed il servizio sanitario nazionale. Dall'indagine e' emerso che il rischio da contaminazione da metalli per la popolazione umbra e' di poco ma costantemente inferiore ai livelli nazionale ed internazionali. Soltanto per tre dei 30 donatori umbri sono stati riscontrati valori che suggeriscono un approfondimento delle cause che - ha detto il prof Alimonti - potrebbero essere del tutto indipendenti dall'assorbimento di metalli.
In Italia - e' stato detto - mancava un sistema di sorveglianza continua in grado di valutare adeguatamente l'esposizione dell'uomo ai metalli di rilevanza tossicologica (20 quelli presi in considerazione). Prima di questa indagine i dati erano disponibili soltanto per alcune aree geografiche. Con il progetto Probe per la prima volta sono stati raccolti a livello nazionale dati utili per migliorare e monitorare la salute della popolazione italiana e limitare i danni derivanti dall'esposizione ai metalli. In Umbria - ha ricordato il presidente regionale dell' Avis - la realizzazione del progetto e' stata possibile grazie alla partecipazione dell' Azienda ospedaliera di Perugia che attraverso il proprio Sit (servizio immunotrasfusione) ha curato la raccolta dei campioni.

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