PERUGIA- ''Tra le chiavi del grande mazzo che Fernando portava sempre con se non c'erano solo quelle delle antiche porte di San Lorenzo, ma anche quelle dei cuori di tante persone che gli debbono stima, affetto e riconoscenza per il servizio che per 50 anni l'ha sempre caratterizzato. E' stato il 'vero' custode della cattedrale nel custodirla con tutto il suo affetto e il suo cuore ed ha amato fino in fondo la sua esistenza come uomo e come cristiano'': questo un passaggio dell'omelia pronunciata dal vescovo di Perugia, monsignor Gualtiero Bassetti, alla messa per i funerali di Fernando Tibido', morto sabato scorso e che ha servito sette arcivescovi, da monsignor Pietro Parente allo stesso Bassetti.

A 30 anni da poco compiuti, il 4 gennaio 1960 i canonici del Capitolo della cattedrale affidarono a Tibido' la custodia di San Lorenzo, servizio che ha svolto fino al 12 dicembre 2010, quando ando' in pensione. ''Per tante persone del mondo sia ecclesiastico che laico - ha ricordato il vescovo - Fernando e' stato un punto di riferimento oltre che una persona di grande fiducia. Provando per la cattedrale e per i tesori del suo Museo e dei suoi Archivi capitolari un profondo affetto, ne ha consentito la preservazione, anche in quegli anni in cui il Clero, travisando certe correnti innovatrici, talvolta disprezzava le espressioni d'arte e di cultura del passato. Ebbe a ricevere e a guidare in cattedrale anche personaggi di rilievo e di fama, come quando si presentarono per una visita privata i reali del Belgio, re Baldovino e la consorte Fabiola. In piu' occasioni arcivescovi, canonici e colleghi di lavoro gli hanno espresso pubblicamente la loro gratitudine: nel 1977 fu nominato cavaliere dell'Ordine di San Giorgio e, nel 1999, in occasione dell'inaugurazione dei grandi lavori di consolidamento e ristrutturazione della cattedrale, Papa Giovanni Paolo II lo nomino' cavaliere di San Gregorio Magno''.
 

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