CITTA' DELLA PIEVE - Tra i tantissimi i visitatori che, fin dall’apertura il 25 dicembre, hanno percorso i sotterranei di Palazzo della Corgna, l’Arcivescovo Gualtiero Bassetti, che si è recato al Presepe monumentale del terziere Castello il giorno di Natale, dopo aver celebrato la Messa solenne in Duomo. Il Vescovo ha apprezzato la cura dei dettagli e delle figure, la suggestiva ambientazione nei locali sotterranei e il messaggio di speranza e di solidarietà che i volontari del Castello hanno saputo rappresentare e trasmettere.

La straordinaria grandezza del Dono della vita e della responsabilità che questa comporta per l’Uomo sono il cuore della narrazione. Mons. Bassetti si è soffermato dinanzi alla ricostruzione del paesaggio ligure che, com’è tradizione del presepe pievese, apre una finestra e propone una riflessione sull’attualità e sulle conseguenze delle nostre scelte sui beni che ci sono stati affidati.

“È un’opera d’arte”, ha commentato il Vescovo, alla vista dell’Arca (simbolo della proposta di Salvezza sempre aperta al riscatto dell’umanità) realizzata dai volontari del Castello con una miriade di listelli di legno e una pazienza certosina. Non manca, all’interno dell’allestimento, una parte più tradizionale, con cammelli, elefanti, pastori e artigiani al lavoro, giochi d’acqua e perfino la miniatura di un casale tipico della terra umbra.

Silenzio e commozione nella sala centrale, quella della Natività, sulla quale veglia un azzurro cielo stellato; adulti e bambini si tengono per mano e sono in molti a trattenersi a lungo, per assaporare ogni frammento della rappresentazione: il pastore che munge le sue capre, la donna che porta la brocca, l’acqua che continua a scorrere, come il fiume della vita, dono che ogni giorno si rinnova… e, al centro, una grotta, dove regna il Dio che si è fatto bambino.
 

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