TERNI - Prosegue a Terni il progetto archeologico di rilancio della storia della basilica di San Valentino, patrono della citta' e protettore degli innamorati: dopo la riscoperta di strutture presumibilmente paleocristiane sotto al refettorio dell'ex convento, nelle prossime settimane, all'interno e all'esterno della chiesa, saranno compiute le prime indagini tramite georadar, alla ricerca di nuovi possibili rinvenimenti.

Le indagini - annuncia Andrea Liberati, uno degli animatori del programma - verranno condotte con l'ausilio di luminari del settore e con il contributo della Fondazione Carit. Il progetto e' stato voluto dalla diocesi di Terni in collaborazione con la Soprintendenza ai beni archeologici dell'Umbria, il cui direttore, Mario Pagano, ha fatto recentemente visita presso la basilica.

''Cresce - spiega Liberati - l'equipe di esperti che a titolo puramente volontaristico lavora da oltre un anno al progetto. Cresce attraverso il supporto di studiosi, ma anche di semplici parrocchiani attivi presso la basilica nella seconda meta' del '900''. Ciascuno di questi, commenta Liberati, ''sta fornendo un contributo importante, come gia' accaduto, ad esempio, con gli interventi di Leonardo Pedica e Lorenzo Manni, dell'associazione San-Valentino-Borgo Garibaldi, proprio ai fini dell'esatta individuazione del punto di accesso ad alcune delle antiche strutture sotterranee''.
 

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