PERUGIA - Si e' svolta oggi nella sede del consiglio regionale, a Perugia, la cerimonia di premiazione del Concorso Comunicareinumbria e del premio ''Premio nazionale di produzione televisiva e radiofonica'', promosso e organizzato dal Corecom-Umbria, presieduto da Mario Capanna.

Il tema scelto per l'edizione 2011, ''Le donne, la citta'. Vicende individuali e collettive di donne che hanno segnato la storia delle citta''', ha avuto una grande risposta: 45 i lavori inviati, tra servizi televisivi, radiofonici e prodotti multimediali, provenienti da Umbria, Lombardia, Friuli, Toscana, Liguria, Lazio, Campania, Puglia, Sardegna.

L'emittente televisiva Granducato TV di Livorno e Radio TNA di Terni si sono aggiudicate per le rispettive sezioni, il ''Premio nazionale di produzione televisiva e radiofonica'' (sesta edizione).

Questi i vincitori del concorso, secondo quanto riferisce una nota della Regione Umbria: per i prodotti web multimediali, la Scuola secondaria di primo grado Franco Storelli di Gualdo Tadino; per la sezione servizi giornalistici della Rai-Sede Umbria, redazione TGR, il giornalista Mino Lorusso e, infine, per la sezione programmi prodotti dalla Scuola di Giornalismo Radiotelevisivo di Perugia gli allievi Susanna Lemma, Alessandro Gamberi, Chiara Pottini.

Nel suo intervento introduttivo, il presidente del Corecom Mario Capanna ha spiegato che la scelta del tema per l'edizione 2011 non e' stata casuale, ma effettuata proprio nel momento in cui ''la crisi economica e sociale colpisce l'universo femminile piu' duramente di quello maschile: nel lavoro, nel precariato, nella crescita della violenza. Per questa ragione - ha aggiunto - il concorso nazionale sulle tematiche della comunicazione al femminile vuole mettere al centro il ruolo delle donne come parte fondamentale, piu' viva e piu' dinamica della societa'. E questo proprio in una regione, l'Umbria presieduta da una donna''.

''Sono molto lieto - ha aggiunto Capanna - della diffusa rispondenza che il concorso ha registrato da parte delle emittenti televisive e radiofoniche di tutte le regioni. E' un segnale positivo per una comunicazione piu' completa ed equilibrata. Il genere femminile - ha concluso - ha un'intelligenza emotiva particolare, superiore perche' biologicamente attrezzata per pensare per se stessa e per il figlio. La donna quindi quando ama e' un oceano, l'uomo, nel migliore dei casi, il Mediterraneo. Anche per questo occorre che alle donne sia riservato il posto di rilievo che meritano nella quotidianita' sociale, politica, economica e culturale''.

Fausto Galanello, consigliere segretario dell'Ufficio di Presidenza, nel suo intervento di saluto a nome del Consiglio regionale ha sottolineato la qualita' e il rilievo dell'iniziativa del Corecom ''che promuove e valorizza il sistema di comunicazione umbro e offre anche alla rete dell'emittenza radio televisiva locale italiana l'occasione di presentare le proprie produzioni e di conoscere e, far conoscere, l'Umbria''.

Galanello - prosegue la nota - ha posto poi l'accento sull'importanza del tema scelto per l'edizione 2011: ''Si da' voce e immagine - ha detto - alle vicende individuali e collettive di donne che hanno segnato la storia delle citta', delle grandi ingiustizie subite, dei grandi limiti imposti da un potere declinato prevalentemente al maschile. Limiti e difficolta' ancora piu' evidenti in momenti di grave crisi, come quella attuale. Le Citta' ed i territori, le Donne e le differenze - ha concluso - costituiscono, quindi, anche dei punti fermi da cui ripartire, rappresentano delle sfide per l'agire politico-istituzionale, e costituiscono degli obiettivi che indicano un po' di luce in fondo al tunnel''.

Filippo Lucci, presidente Corecom Abruzzo e coordinatore nazionale dei Corecom, ha quindi osservato che ''i Corecom sono strutture che aggiungono valore ai territori operando nel delicato settore delle comunicazioni. Bene la scelta del tema del concorso, una questione sulla quale i vari Corecom italiani sono impegnati da tempo. Occorre lanciare un appello alle istituzioni nazionali e regionali affinche' pongano maggiore attenzione ai complessi problemi riguardanti il passaggio al digitale terrestre, soprattutto nelle piccole regioni. La salvaguardia dell'informazione e' prioritaria''.

Prima della cerimonia di premiazione si e' svolta una tavola rotonda tutta al femminile sul tema ''Le donne e la citta''', sono intervenute, portando le proprie esperienze e considerazioni, Margherita Bonerba (docente di Comunicazione pubblicitaria - Universita' di Perugia), Maria Pia Caruso (dirigente Ufficio di Gabinetto Agcom), Chiara Damiani (Associazione stampa umbra), Patrizia Romani (direttore Rai Sede regionale per l'Umbria). Ha coordinato Simona Maggi, vicepresidente Ordine dei giornalisti dell'Umbria.

Questi i vincitori del concorso COMUNICAREinUMBRIA e del ''Premio nazionale di produzione televisiva e radiofonica'', premiati oggi pomeriggio a palazzo Cesaroni:

VI EDIZIONE "PREMIO NAZIONALE DI PRODUZIONE TELEVISIVA E RADIOFONICA"

TELEVISIONI LOCALI: ''Cecilia, i robot, il mare e quel vento che cambia Livorno'': questo il titolo del servizio di Granducato TV di Livorno vincitore del premio nazionale e di quello per la migliore sceneggiatura (autori Antonio Riccelli e Angelo Serantoni; Regista: Fabio Vallini). Vince il premio speciale istituito dalla Giunta regionale dell'Umbria per la comunicazione sociale, e anche per il miglior montaggio, l'emittente Telecolor, di Cremona con ''Una vita per la vita'' (di Isabella Caccialanza; regia di Bruno Carbonari; collaboratori tecnici: Dario Soldi e Daniela Bocchi). All'emittente orvietana Rtuaquesio, l'attestato per la migliore regia con il servizio "Matilde di Canossa" (autore e regista Michele Pelliccia).

RADIO LOCALI: sul podio piu' alto Radio Tna, di Terni, con "Sorelle d'Italia" (autore Giuseppe Gentili; collaborazione di Francesco Franceschini). Al secondo posto pari merito: Radio 3 Network di Poggibonsi (Siena) con "Porto De Santos" (di Adriana Almeida Di Nardo e Claudia Giammaria; collaborazione di Mirco Roppolo), e Radio Incontro di Terni, con il programma ''Figlie, mamme e amiche: piccole donne sensibilmente musicali'' (ideato e scritto da Stefania Serpetta).

XIII EDIZIONE CONCORSO REGIONALE "COMUNICAREinUMBRIA" PROGRAMMI DELLA SCUOLA DI GIORNALISMO RADIOTELEVISIVO DI PERUGIA: premiati gli allievi Susanna Lemma, Alessandro Gamberi, Chiara Pottini con il lavoro Targa del Consiglio regionale ''Inchiesta sulla violenza sulle donne''.

SERVIZI GIORNALISTICI TGR-UMBRIA: al giornalista Mino Lorusso il riconoscimento per il servizio ''Apertura di Villa Pompilj''. PRODUZIONI WEB SCUOLE UMBRE: prima classificata la Scuola secondaria di primo grado Franco Storelli di Gualdo Tadino; al secondo posto l'Istituto Comprensivo Guglielmo Marconi di Terni. Terzo classificato il liceo statale Plinio il Giovane classico-scientifico-scienze applicate di Citta' di Castello.

I premi - riferisce una nota della Regione - sono stati consegnati tra gli altri dal consigliere regionale Maria Rosi, dall'ex presidente del Corecom e ideatore del concorso, Luciano Moretti, dalla senatrice Margherita Fiorni, e dai componenti del Corecom Matteo Fortunati, Margherita Vagaggini e Giuseppe Bolognini.

-----------------------------------

Una strada lunga e difficile quella dell’affermazione piena dei diritti e del ruolo della donna nel contesto sociale. Nella professione, nella politica e nelle istituzioni, nel mondo produttivo non si realizzano ancora le condizioni che consentano un pieno dispiegarsi della ‘ricca normalità’ della donna. E nel sistema dei media vengono ancora proposti inaccettabili stereotipi. Queste alcune delle considerazioni che sono emerse nella tavola rotonda sul tema “Le donne e la città” che ha preceduto la cerimonia di premiazione del concorso “COMUNICAREinUMBRIA” (promosso dal Corecom-Umbria) svoltasi oggi pomeriggio a Perugia nella Sala Partecipazione di Palazzo Cesaroni.

Sono intervenute, portando le proprie esperienze e considerazioni, Giuseppina Bonerba (docente di Comunicazione pubblicitaria – Università di Perugia), Maria Pia Caruso (dirigente Ufficio di Gabinetto Agcom), Chiara Damiani (Associazione stampa umbra), Patrizia Romani (direttore Rai Sede regionale per l’Umbria). 
Ha coordinato Simona Maggi, vicepresidente Ordine dei giornalisti dell’Umbria. 

Per Giuseppina Bonerba la questione donne-città “ha una sua specifica problematicità, ma non riguarda solo le donne: la città, come dice Bauman, è ormai vissuta come luogo di insicurezza, da luogo di difesa a luogo di incertezza, di paura e inoltre nella città ormai si riflette ciò avviene a livello globale dove le elitè non sono più nei luoghi, ma sono in rete e nei luoghi si riversano solo gli squilibri della globalizzazione. E’ questo lo scenario in cui va inquadrato il contesto sociale delle città. C’è bisogno quindi di politiche urbanistiche che abbiano come obiettivo il miglioramento della qualità della vita. E rispetto al ruolo delle donne nella società, anche la comunicazione ha un ruolo centrale, come indicato in uno dei 12 punti della “Carta europea della città e le donne in cui si sottolinea il ruolo dei media, come pure la funzione delle reti. Reti di luoghi nella città che favoriscano partecipazione, integrazione interculturale migliore qualità della vita. Alle reti astratte della globalizzazione occorre costruire la formazione di reti di luoghi nelle città”. 

Chiara Damiani: “In Umbria le donne stanno cominciando a conquistarsi uno spazio e a cimentarsi in ruoli di responsabilità. Dalla visione dei filmati del concorso, l’immagine della donna che ancora viene offerta nell’informazione, in quella televisiva in particolare che è il tema di oggi, ma anche in quella della carta stampata ci rappresenta un quadro che è ancora lontano dalla realtà, sia per ciò che riguarda l’informazione positiva che quella ‘negativa’ relativa agli aspetti più drammatici relativi alla violenza e alla negazione dei suoi diritti. Occorre recuperare quindi nell’informazione una consapevolezza più profonda di quello che è la realtà e le problematiche della vita ‘reale’ delle donne”.

Margherita Vagaggini: “Siamo impegnati come Corecom in una ricerca con l’Università di Perugia sull’immagine della donna attraverso i media. Abbiamo scelto questo tema perché dagli ultimi studi, anche dell’Osservatorio di Pavia, si segnala una triplice rappresentazione della donna nella comunicazione soprattutto televisiva: donna ‘oggetto’; donna ‘specialista’, spesso declinata al maschile; donna ‘vittima’, che alimenta un immaginario morboso. Ecco, rispetto a tutto ciò dobbiamo operare per far uscire allo scoperto quella ‘ricca normalità’ di cui è composta la vita reale della donna, impegnata nelle varie istanze professionali, sociali, istituzionali e familiari a costruire, con qualità, la vita quotidiana. E l’obiettivo del concorso era proprio questo”. 

Patrizia Romani: “Qualcosa è sicuramente cambiato in meglio nella società italiana, ed io ne sono una piccola testimonianza: sono il primo direttore di sede regionale nominato dalla Rai, il nostro direttore generale inoltre è anche lei una donna. Ma sicuramente è ancora molta la strada da fare, ci sono sì dei segnali positivi ma quella che abbiamo davanti è una strada faticosa, perché le donne hanno problemi maggiori ad affermare il proprio ruolo, a cominciare dal territorio che, spesso, è ostile e questo costringe la donna a ‘mettersi in sicurezza’, a fare delle scelte riduttive. C’è un problema inoltre di carenza di servizi che certo non aiuta. Sul fronte della comunicazione si registra in questi ultimi tempi una regressione nella rappresentazione della donna. Nei vari media si è fatto un passo indietro con una riproposizione di stereotipi inaccettabili che vanno rimossi”.

Maria Pia Caruso: “Mi occupo da anni dal coinvolgente tema della rappresentatività di genere. Esiste una Carta europea delle donne nella città in cui viene evidenziata in maniera chiara e netta l’esigenza nei vari aspetti della vita sociale di costruire le condizioni per far sì che il ruolo della donna possa affermarsi in pieno. Il cammino delle conquiste sociali della donna è stato lento e faticoso, e ancora oggi la donna viene rappresentata nei media nel contesto di spettacoli, nella moda, o come vittima di violenze, quasi mai per la partecipazione alla vita civile, politica, o alla formazione culturale e civile del Paese”.

 

Condividi