PERUGIA - Il vicepresidente di Italia Nostra, Urbano Barelli, ha illustrato alla seconda commissione del consiglio regionale una petizione popolare di cui e' primo firmatario con la quale si chiede di abrogare l'articolo 124 della legge regionale 8/2011 (Semplificazione amministrativa e normativa) che consentirebbe, secondo lui ''l'edificazione nelle zone sottoposte a vincolo paesaggistico provvedimentale. Bisogna assolutamente fare in modo - ha rimarcato - che nei boschi umbri non si possa piu' costruire''. Cirignoni (Lega):

Il rappresentante di Italia Nostra - riferisce un comunicato della Regione - ha illustrato i ''vari profili di illegittimita' costituzionale della legge'' evidenziando anche come questa norma sia ''in contrasto con il parere legale dell'ufficio giuridico-legislativo della stessa Regione e con due sentenze della Corte di Cassazione''.

Barelli, ricordando che la legge e' stata votata all'unanimita', ha detto che in questo modo ''di fatto e' stata approvata una sanatoria per alcune villette di San Feliciano di Magione legittimando ulteriori costruzioni nei boschi di quel comune e di altri. I consiglieri regionali - ha aggiunto - non sono stati probabilmente informati della portata della norma da votare''.

Per Barelli, ''i boschi rappresentano una risorsa sotto il profilo idrogeologico. Sono la garanzia di tenuta del territorio in un momento cosi' importante dove si verificano alluvioni e quant'altro. E' evidente - ha concluso - che anche l'Umbria deve garantire la tutela dei suoi boschi''.

La commissione si e' dichiarata disponibile ad approfondire la questione anche e soprattutto attraverso una analisi e valutazione con gli uffici preposti del consiglio regionale. Dopo l'audizione dell'avvocato Barelli, la commissione ha conferito con l'assessore regionale Silvano Rometti sulle problematiche innescate dall'impugnativa del Governo di alcuni articoli della legge regionale 8-2011. L'assessore e il dirigente Angelo Pistelli hanno spiegato che ''in nessuna altra regione italiana i boschi sono tutelati come in Umbria, dove i vincoli ambientali sono estesi anche alle zone circostanti'' ed hanno chiarito perche' non sono considerati ''bosco'' i lotti in zona lago Trasimeno che hanno originato la richiesta dell'associazione Italia nostra di abolire l'articolo 124 della legge.

''L'audizione in seconda Commissione del vicepresidente di Italia Nostra, avvocato Urbano Barelli, circa la petizione per abrogare l'articolo 124 della legge umbra sulla semplificazione, che consente di costruire su aree boscate e sana abusi edilizi perpetrati nel territorio regionale, ha fatto emergere una preoccupante zona grigia nella quale si e' formato l'emendamento incriminato e sulla quale pretendiamo sia fatta piena luce'': lo afferma il capogruppo della Lega Nord in consiglio regionale, Gianluca Cirignoni.

In un comunicato della Regione, Cirignoni si chiede ''come sia stato possibile che la politica entrasse a gamba tesa su vicende giudiziarie derivanti da abusi edilizi, dimenticandosi l'articolo 11 dello statuto regionale sulla tutela e valorizzazione dell'ambiente e del paesaggio''.

Cirignoni, che fa riferimento alla consegna, da parte di Italia Nostra, di documenti importanti, in particolare su dodici cantieri per circa 60 villette bloccate per abusi'', tiene a ricordare che la Lega Nord ''pur avendo votato la legge sulla semplificazione nel suo complesso, non ha votato un emendamento che colpisce pesantemente il nostro ambiente. Riteniamo dunque che l'articolo 124 della legge sulla semplificazione debba essere abrogato al piu' presto, cosi' come previsto dalla proposta di legge da noi depositata nei giorni scorsi''.
 

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