Città di Castello come Barcellona: magari!
In merito alle recenti dichiarazioni in Consiglio Comunale e successivamente su un giornale locale da parte del Capogruppo della FDU Polidori, per le quali risulta che “ la città di Barcellona non raccoglie differenziata ma raccoglie tutto insieme; poi ci sono le macchine che dividono e il rifiuto è come il petrolio per fare energia”, la Sinistra per Castello esprime tutto il suo disappunto e sconcerto per queste affermazioni al limite del grottesco.
La città di Barcellona effettua la raccolta differenziata nel centro storico e parte delle periferie attraverso un servizio di porta a porta con operatori e mezzi del tutto simile alla nostra metodologia e soprattutto simile alla metodologia utilizzata in tutto il territorio della Comunità Europea.
Gran parte del territorio periferico viene servito attraverso un sistema innovativo e pressochè unico al mondo denominato Pneumatico che ,attraverso l'impiego di cassonetti fissi e con un impatto visivo ridotto (si integrano con il territorio Urbano), aspira il rifiuto differenziato dagli utenti (ogni giorno si conferisce una tipologia di rifiuto) e lo trasporta attraverso condutture sotterranee fino al deposito di stoccaggio.
L'area metropolitana a sud della città Catalana è inserita dalla Commissione europea tra quelle che applicano la “Best Practice” per quanto riguarda la raccolta differenziata della frazione organica, attraverso il porta a porta e l'impiego di sacchetti biodegradabili, che viene conferita nell'impianto di Castelfidelis con l'obiettivo di alimentare l'impianto stesso;ovviamente il sistema produce anche un attivo di bilancio.
Citta' di Castello come Barcellona ? Magari!
Più in generale è corretto affermare che la Spagna , L'italia ,ma tutte le nazioni dell'area Comunitaria devono applicare la Direttiva del Parlamento Europeo e Consiglio UE che prevede il raggiungimento della quota del 65% di raccolta differenziata entro il 2012.
La quota restante del 35% composta da rifiuti non differenziati viene trattata con differenti metodologie;impianti che attraverso l'impiego di macchinari costosissimi riescono a separare in parte le varie tipologie di rifiuto ricavandone ,quindi, del nuovo materiale da inserire nel ciclo differenziato, oppure impianti cosidetti di Termovalorizzazione (molti dei quali presenti in Gemania) che trattano la parte residuale non differenziata e ne ricavano Energia.
La conditio sine qua non per parlare di ciclo integrato dei rifiuti è inequivocabilmente partire da una raccolta differenziata che si attesti almeno al 65% !
Affermare poi che il rifiuto potrebbe essere utilizzato come il petrolio per produrre Energia è quantomeno bizzarro : non è forse la tecnologia legata al petrolio la causa principale di immissioni in atmosfera di CO2 e del relativo buco di Ozono?
La Sinistra per Castello è disponibile a confrontarsi su qualsiasi soluzione innovativa prodotta dal mondo tecnologico che generi soluzioni idonee ed opportune nel pieno rispetto delle normative comunitarie ma soprattutto nel rispetto dell'Ambiente e delle generazioni future.
Alessandro Alunno,
capogruppo de La Sinistra per Castello

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