ROMA - L'Italia e' un museo a cielo aperto ma anche uno dei paesi a maggiore rischio sismico del Mediterraneo. Motivo per il quale, due anni fa, il ministero dei Beni culturali ha ideato un progetto di verifica della sicurezza sismica dei musei statali. Progetto la cui fase iniziale e' pronta a partire grazie ad un finanziamento di 4 milioni di euro da parte di Arcus, societa' per azioni del ministero dell'Economia e delle Finanze gestita in condominio dal Mibac e dal ministero delle Infrastrutture.

Si comincerà con 46 musei di 11 regioni (Basilicata, Calabria, Campania, Emilia-Romagna, Friuli Venezia Giulia, Lazio, Marche, Molise, Puglia, Toscana, Umbria). Tra questi, il museo di Capodimonte e il museo Archeologico Nazionale a Napoli, la Galleria Nazionale dell'Umbria, la Certosa di San Lorenzo a Padula, la casa di Giovanni Pascoli a San Mauro Pascoli, villa d'Este a Tivoli.

Ma vi sono anche chiese, abbazie e castelli. Per esempio, la cappella Bacci, ad Arezzo, dove si trovano degli spettacolari affreschi di Piero della Francesca, e il Palazzotto Borbonico a Napoli. Nel progetto sono coinvolte le strutture territoriali del Mibac - sia le direzioni regionali che le soprintendenze - e le migliori competenze scientifico-disciplinari presenti nei laboratori universitari di ingegneria sismica, coordinati dal Consorzio RE.LUIS, che e' stato individuato da via del Collegio Romano come partner tecnico.

Nella seconda fase del progetto - il cui costo e' stimato in 11 milioni di euro - si procedera' alla verifica di altri 260 musei.
 

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