“Velina Rossa” divorzia dal Pd: no governo ammucchiata di pseudo banchieri
ROMA - Dopo una vita passata a seguire Pci, Pds, Ds e Pd, Pasquale Laurito, editore della 'Velina Rossa', ''abbandona la squadra'', lascia il partito per protesta contro il sostegno che i Democratici annunciano all'esecutivo di Mario Monti. Laurito dice 'no' a un governo''ammucchiata'' di ''pseudo banchieri'' che tradisce gli ''ideali di solidarieta'''.
Pasquale Laurito lascia il Pd ''per rispetto di quei 100 mila manifestanti di piazza S.Giovanni''. Non si puo' ''per nessunissima ragione - afferma - approvare la soluzione che si sta adottando per un governo dell' 'ammucchiata', fino a ieri ritenuto il punto piu' alto del malcostume politico''.
''Dopo una vita intera - prosegue - non siamo disponibili ad annientare in un fine settimana i nobili ideali di solidarieta' nei confronti delle classi sociali piu' deboli, solo per sposare gli interessi di pseudo-banchieri italiani sovvenzionati continuamente dallo Stato, che diventano mendicanti quando hanno bisogno e poi grandi guastatori quando i loro interessi vacillano''.
Laurito, insomma, non solo dice che non andra' piu' a votare per il partito, ma contesta un governo ''Berlusconi-Bersani'' che rappresenterebbe ''una grande mortificazione'' e passerebbe alla storia per ''il governo 'del vitalizio'''. Riferendosi al fatto che tutti i deputati di prima nomina vedono le elezioni anticipate come la peste perche' devono concludere cinque anni di legislatura per poter ricevere il 'vitalizio'.
Il giornalista, che segue il Pci dai tempi di Togliatti, punta il dito, cosi', contro una ''sinistra troppo amante del potere''. Secondo lui, l'unica soluzione possibile sarebbe stata quella di andare alle elezioni. ''La democrazia - ricorda - ha le sue regole e i dirigenti del Pd le conoscono bene. Le hanno gridate nelle piazze in questi anni e ora cadono negli stessi errori del berlusconismo''.
Secondo Laurito, considerato da sempre vicino a Massimo D'Alema, ''quando le forze politiche si trovano a disagio e hanno paura di cadere in errore, il loro dovere e' quello di sentire gli elettori''. La 'Velina Rossa' critica, dunque, un esecutivo che avrebbe al suo interno da Enrico Letta a Mariastella Gelmini, ''passata alla storia per aver immaginato l'esistenza di un tunnel lungo 700 chilometri'' come 'transito' per i neutrini. Per non parlare poi di Franco Frattini e Giuliano Amato.
''Ci auguriamo che almeno da questo governo di 'elite' venga rispettato il limite di 12 ministri e 24 sottosegretari. Oppure - conclude amaro - ci sono da arruolare altri Scilipoti?''.

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