In mostra anche un'assoluta rarità: il barchino di quattro metri denominato “Beccaccino” con cui Garibaldi nel 1867 fuggì da Caprera, facendosi coprire da due controfigure rimaste sull'isola. Uno di questi che ebbe in regalo l'imbarcazione la donò anni dopo al Comune di Terni dove si trasferì per lavoro.

PERUGIA - Sara' inaugurata il prossimo 29 ottobre, alle 17, a Perugia, a palazzo Cesaroni, la mostra storico-documentale ''Arte e patriottismo nell'Umbria del Risorgimento'', che e' stata presentata stamani con una conferenza stampa.

L'apertura della rassegna coincidera' con la riapertura effettiva di palazzo Cesaroni e della storica sala Brugnoli, dopo i lavori di consolidamento, restauro e pulitura della facciata esterna.

Quando sei mesi fa e' iniziata la preparazione della mostra per celebrare nella sede del Consiglio regionale i centocinquanta anni di storia dell'Italia, nessuno avrebbe mai immaginato, nemmeno gli studiosi del settore, di come le istituzioni umbre, compresi i Comuni piu' piccoli e tantissime famiglie private, avessero gelosamente conservato un numero rilevante di documenti, testimonianze inedite, cimeli, quadri, oggetti preziosi degli anni del Risorgimento umbro, hanno detto i membri dell'Ufficio di presidenza e i curatori della mostra coordinati da Massimo Duranti.

Proprio in ragione di tanta documentazione ritrovata - e' stato sottolineato - l'esposizione si annuncia come una novita' assoluta, piena di sorprese e di documenti inediti su un periodo che, ha ricordato la storica Claudia Minciotti Tsoukas, ''dimostra l'entusiasmo e i grandi idealita' che accomunarono tanti umbri, soprattutto giovanissimi nella lotta per l'indipendenza''.

Di ''evento importante che accomuna ancora oggi tutti gli umbri, anche di fede politica diversa'', ha parlato - riferisce una nota della Regione - il vice presidente dell'Assemblea, Orfeo Goracci, precisando che ''in Umbria la bandiera italiana, oggi come allora e' elemento di assoluta condivisione e di coesione''.

Goracci ha anche annunciato all'inaugurazione sara' presente il presidente Eros Brega, la cui salute si sta definitivamente ristabilendo.

''Per fare questa operazione storico-culturale che davvero ci accomuna in un momento di crisi - ha aggiunto il vice presidente Andrea Lignani Marchesani - abbiamo deciso di risparmiare su alcune spese di rappresentanza: un segnale della politica ed un omaggio ai valori piu' profondi della nostra identita' storica nata proprio negli anni del Risorgimento''.

Massimo Duranti, che si e' definito ''regista dell'evento'', dopo aver ringraziato studiosi ed esperti a suo tempo individuati dall'Ufficio di presidenza (Massimo Duranti, Domenico Cialfi, Alessandra Migliorati, Claudia Minciotti Tsoukas, Antonella Pesola, Mario Squadroni) ha precisato come l'arco temporale della mostra parte dal 1849 fino a Roma capitale, proprio per sottolineare l'importanza che i risorgimentali umbri ebbero in quella Repubblica Romana del '49, proclamata da Mazzini, Armellini e Saffi e che fra i protagonisti ebbe due perugini illustri, i segretari della Repubblica Ariodante Fabretti e Giovanni Pennacchi: gli stessi che, caduta la Repubblica, riportarono a Perugia la preziosa Costituzione, ora custodita nella biblioteca Augusta.

E' uno dei documento piu' esclusivi, e' stato assicurato per un milione di euro e sara' esposto in originale per i primi tre giorni della mostra e poi sostituito con una copia per evitare i possibili danni prodotti dalla luce. Sara' esposta anche una sella da cavallo appartenuta ad Anita Garibaldi in fuga da Roma che un fabbro di Todi trattenne per se', perche' volle regalare alla sfortunatissima sposa allora incinta una sella piu' comoda.

In mostra anche un'assoluta rarita': il barchino di quattro metri denominato ''Beccaccino'' con cui Garibaldi nel 1867 fuggi' da Caprera, facendosi coprire da due controfigure rimaste sull'isola. Uno di questi che ebbe in regalo l'imbarcazione la dono' anni dopo al Comune di Terni dove si trasferi' per lavoro. Oggi il Consiglio regionale a spese proprie ha fatto restaurare l'insolito cimelio per esporlo a palazzo Cesaroni.

La mostra, interamente documentata da un ricco catalogo della casa editrice Effe Fabbri, ed alla quale l'imprenditore Brunello Cucinelli ha riservato una ulteriore sorpresa in allestimento al piano terra di palazzo Cesaroni, e' organizzata in quattro sezioni che Massimo Duranti ha cosi' riassunto:

la prima ''Scene dalla primavera dei popoli: gli umbri e la Repubblica romana'' presenta con opere d'arte e documenti il contributo che i nostri patrioti hanno dato ad eventi come la istituzione della Repubblica romana del 1849.

Nella seconda sezione ''I tragici fatti di Perugia del 20 Giugno 1859 e l'Umbria dei plebisciti'' si espongono - fra le tante opere - noti acquerelli che narrano la terribile repressione dei mercenari svizzeri al soldo del potere temporale del papa contro i sussulti di liberta' dei perugini, da sempre attribuiti al Verga ed ora, finalmente studiati, ricondotti ad altro artista, riscrivendo cosi' una pagina della storia dell'arte umbra ritenuta consolidata. Oltre alla ricca documentazione sullo svolgimento del plebiscito nella regione che sanci' l'adesione allo stato unitario.

La terza sezione ''Gli umbri dalla guerra regia alla guerra di popolo'' racconta con dipinti e documenti, anche in questo caso spesso inediti o poco noti, la partecipazione dei nostri patrioti alle grandi battaglie risorgimentali (Custoza, Mentana, Campagna romana).

La quarta sezione, infine: ''Le celebrazioni della nuova Umbria 1911-1961'', racconta come la regione celebro' i primi due anniversari, con dovizia di particolari e di documenti del tutto sconosciuti alle nuove generazioni''.

La mostra si chiudera' il prossimo 20 dicembre.
 

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