www.ac-perugia.net MC

Non c'è che dire, la Dea Eupalla (come la chiama l'amico Cagnazzo), femmina volubile come tutte le Dee, si è innamorata del Grifo, maschio, combattivo ed anche un po' "filius matris ignotae". Non si spiegherebbe altrimenti il colpaccio del Perugia oggi a Fondi, contro un'Aprilia che ha giocato meglio, creato qualche buon pericolo alla porta biancorossa, salvata anche da un palo e da qualche bandierina gialla alzata un po' inopportunamente in qualche occasione, e tenuto costantemente in apprensione la retroguardia biancorossa, a tratti paurosamente incerta e fallosa.

Anche il Grifo può recriminare per un paio di buone occasioni partite dal piede del solito Clemente, che avrebbero meritato miglior sorte, ma la prontezza del portiere laziale, in entrambe i casi, ha neutralizzato i tiri del nostro "Supergiamp".

Nonostante tutto, anche oggi, credendoci fino in fondo, l'undici biancorosso si è costruito l'azione del gol con tre tocchi e un tiro: rilancio della difesa, spizzicata di Gucci, appoggio di Clemente e "infistocchiata" di Moscati, in gol di sinistro, come un vero centravanti avrebbe fatto. Altri tre punti e cima conquistata, in attesa del posticipo serale della Paganese.

Partita bruttina quella del Perugia, sconclusionato ed arruffone per larga parte della gara, con uomini apparentemente fuori gioco, quasi mai in partita, ed interventi scomposti, causa di continui fischi arbitrali contro e di ammonizioni pericolose. Ma avendo la Dea dalla propria parte, il fato ha deciso che il vincitore dovesse essere il Grifo, e la vittoria alla fine va a chi se la sa conquistare, anche sfruttando la sola vera occasione da rete.

Capitò all'Arzanese a Perugia, e nessuno ebbe nulla da obiettare. È capitato a Giulianova. È capitato, oggi, a Fondi, su un campo "isterico", né erba né sintetico, ma di tutto un po', in grado di rendere la palla spesso incontrollabile, causando rinvii sbilenchi ed interventi approssimativi.

L'Aprilia più avvezza al tipo di terreno e visibilmente più fresca del Grifo, ha saputo gestire meglio la partita, ma il Grifo, pur se orfano di qualche elemento di spessore (ed in qualche zona del campo si è notata la differenza), causa infortuni o fermo preventivo, alla fine ha fatto prevalere la classe e la superiorità tecnica approfittando di un momento di poca concentrazione degli avversari, andati molli su due contrasti.

Fortuna sì, indubbiamente, "Audaces fortuna iuvat", ma se il Perugia ha vinto sette gare su nove, non sarà merito solo della fortuna. O no?

Un saluto.
 

Condividi