Marsciano/ Ancora bugie e allarmi ingiustificati sul Biodigestore di Olmeto
Siamo veramente sorpresi di come si torni a parlare dell’impianto di Olmeto in modo strumentale, riportando fatti e notizie privi di qualunque riscontro reale. Ancora più sorpresi in quanto tutto ciò, secondo quanto apprendiamo dalla stampa, è l’oggetto di una interrogazione fatta alla Giunta regionale dal Consigliere regionale Massimo Monni, nella quale, tra l’altro, il Consigliere chiede di conoscere quali sono le iniziative che intende attuare la Regione per la bonifica di tutta l’area.
L’impianto, come noto, è fermo da oltre 2 anni ed è stato sottoposto, da allora, a vari interventi di messa in sicurezza, in attesa di decisioni sul suo ammodernamento e rimessa in funzione secondo quanto disposto dalla Regione con il Piano per la tutela delle acque. Nessuna bonifica è necessaria, in quanto ne mancano i presupposti, ovvero l’inquinamento ambientale. Né “esalazioni, polveri e cattivi odori” possono provenire da un impianto fermo, come chiunque può constatare andando sul posto.
Nell’anno in corso è stato avviato lo svuotamento della laguna contenente l’acqua azotata, previa autorizzazione della Provincia, utilizzandola a vantaggio dell’agricoltura per fertilizzare terreni nella frazione di Compignano. Nel sito continuano, inoltre, le normali attività della Sia, che da anni gestisce in loco un impianto di compostaggio, al pari di altri operatori regionali del settore in altri siti. Da questa attività di compostaggio viene prodotto del compost, ossia del terriccio utile per varie attività agricole.
Quanto alla questione dell’inquinamento dei pozzi, chi l’ha sollevata non ha mai fornito alle istituzioni competenti i dati richiesti per poter fare le verifiche del caso. E chi denuncia una situazione di “grave emergenza” lo fa solo per motivi politici (lo hanno ormai capito anche i muri), sapendo che in realtà non c’è alcuna ragione reale per lanciare allarmi. Tutto ciò è dimostrato da ripetute campagne di analisi, sia sui terreni che sulle falde acquifere, mai contestate né smentite da nessuno.
A chi, infine, dice di preoccuparsi dell’ambiente suggeriamo di confrontarsi seriamente su quali soluzioni dare oggi al problema dello smaltimento dei liquami suini e sul valore delle energie prodotte con fonti rinnovabili quali il biogas.
Il ruolo di Consigliere regionale imporrebbe una maggiore serietà (e un maggiore studio delle questioni) di quella dimostrata da Monni. Lo invitiamo, quindi, ad informarsi meglio e, se vorrà, noi siamo a sua disposizione. A meno che l’intento non sia solo quello di farsi notare un po’. In questo caso rimarrà uno dei tanti ad averci provato.
L’Amministrazione comunale

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