MAGIONE - La stupenda Villa Schnabl, dove soggiorno' piu' volte anche Giacomo Puccini, diventera' un centro culturale. E' quanto si propongono gli attuali proprietari, Andrea e Luca Palombaro, la cui famiglia l'aveva acquistata nel 1927 da Riccardo Schnabl Rossi, eclettico personaggio della Bella epoque che visse tra Umbria, Argentina, Austria, Francia ed Inghilterra e molto amico del compositore toscano che ospito' nella sua residenza di Monte del Lago per battute di caccia e, sembra, avventure amorose.

Se ne e' parlato oggi durante una conferenza stampa svoltasi nella villa, dalla quale si gode il panorama del lago e delle colline tra Umbria e Toscana, alla quale ha partecipato Simonetta Puccini, nipote del musicista, che per prima fece conoscere la figura di Schnabl, pubblicando nel 1981 le lettere riservate e personali che a lui aveva scritto il nonno Giacomo Puccini nel volume ''Lettere a Riccardo Schnabl''.

Oltre ai proprietari della villa sono intervenuti anche Elena Ciaffaloni, esperta di lirica, ed il giornalista Giampietro Chiodini, che hanno parlato dei risultati di una loro ricerca. Dai quali emerge ancor piu' netto - hanno detto - il ruolo importante avuto da Schnabl, personaggio del tutto dimenticato in Umbria, nel mondo del melodramma europeo della prima meta' del '900 e si accentua l'alone di fascino e misteri che da sempre circondano la sua figura internazionale.

Riccardo Schnabl nacque a Perugia nel 1872. La mamma, Elvira Rossi, era perugina mentre il padre, Leopoldo Schnabl, era un ebreo originario di una citta' dell'impero Austro-Ungarico, oggi nella Repubblica Ceca.

In tenera' eta' la famiglia si trasferi' in Argentina dove il padre apri' un negozio di ottica diventando in pochi anni ricchissimo. Rimasto orfano di entrambi i genitori ed unico erede del loro ingente patrimonio, appena diciottenne Riccardo Schnabl torno' a Perugia, della quale si e' sempre considerato orgogliosamente cittadino.

Violinista, appassionato di musica, profondo conoscitore dell'ambiente teatrale europeo, ebbe rapporti di amicizia con musicisti, direttori d'orchestra, di teatri, e in genere con tutti i maggiori esponenti del mondo culturale ed artistico del primo Novecento europeo.

La sua profonda amicizia con Puccini - ha detto la nipote del compositore - durata 25 anni fu ''umana ed artistica'', tanto che nel 1920 e 21 curo' prima a Vienna e poi ad Amburgo la regia del 'Trittico'.

Il compositore toscano, come detto, fu piu' volte ospite della villa sul Lago Trasimeno che Riccardo Schnabl aveva acquistato nel 1898 e che aveva fatto ristrutturare mescolando nella architettura e nei preziosi arredi lo stile Liberty della Gran Bretagna, l'Art Nouveau della Francia ed il Sezessionistil dell'Austria. Gli anni della grande amicizia di Schnabl con Puccini furono per il primo anche di tanti lutti con la morte prima della sua compagna (1906) e poi della giovane moglie a soli otto mesi dal matrimonio (nel 1917).

Qualche anno dopo la morte del compositore, avvenuta nel 1924, Riccardo Schnabl vendette la villa sul lago, che ha sempre amato e poi cercato inutilmente di riacquistare, trasferi' la sua residenza a Parigi e comincio' il suo vagabondaggio per il mondo, fino alla sua morte avvenuta nel 1955 in un elegante hotel di Roma.

Torno' pero' spesso a Perugia, citta' nella quale era orgoglioso di essere nato ed alla quale era profondamente legato, tanto da donare importanti opere d'arte al Comune, mille preziosi e rari volumi all'Universita' per stranieri e 28 rare partiture musicali al locale Conservatorio. Mori' solo ed abbandonato da tutti e sulla sua tomba nel cimitero monumentale di Perugia fu scritta anche una data di nascita sbagliata. Ora quella tomba senza proprietari e' stata messa in vendita dal Comune.

Si sono perse le tracce anche della ingente eredita' di Schnabl finita probabilmente in qualche banca svizzera con i patrimoni delle vittime dell'Olocausto.

Nella conferenza stampa e' stato rivolto un appello per una iniziativa dello Stato italiano per cercare di recuperare questa eredita', anche con l'obiettivo di bloccare la vendita della tomba di quello che fu definito ''L' Arcangelo internazionale dei grandi musicisti'' e per sostenere l' attivita' della associazione culturale che dovrebbe operare a Villa Schnabl.
 

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