Sull'organizzazione e lo svolgimento della 44esima edizione del Festival delle Nazioni di Città di Castello, il consigliere regionale del Pdl, Andrea Lignani Marchesani ha presentato un interrogazione con la quale chiede di sapere dalla Giunta regionale: “ il costo di 'Spazio Umbria' e il costo degli incontri conviviali svoltisi in quella sede; come sono state reperite le risorse necessarie al funzionamento di 'Spazio Umbria', risorse che risultano aggiuntive rispetto al tradizionale contributo della Regione dell’Umbria al Festival” e ancora chiarimenti “sull'opportunità di utilizzare i fondi a disposizione per promuovere nella cornice di Palazzo Vitelli eventi del Festival' vero e proprio; sul numero totale di biglietti gratuiti emessi e conseguentemente sul rapporto tra biglietti effettivamente venduti e biglietti gratuitamente distribuiti”.

Nel suo atto ispettivo, Lignani, nel ricordare che lo scorso 4 settembre 2011 si è conclusa l'edizione 2011 del Festival delle Nazioni, evidenza che l’opera meritoria del direttore artistico maestro Aldo Sisillo ha contribuito ad un programma poliedrico, fruibile ad una platea più vasta del tradizionale pubblico di musica da camera, coinvolgente. Questo risultato artistico – rimarca l'esponente regionale del Pdl - è stato raggiunto pur disponendo di risorse finanziarie di circa mezzo milione di euro, cifra di gran lunga inferiore a quelle su cui possono invece contare le altre due grandi manifestazioni culturali dell’estate umbra. Il Festival delle Nazioni – continua - quest’anno ha potuto usufruire di un contributo straordinario dal bilancio dello Stato, importo che ha compensato abbondantemente la riduzione del tradizionale finanziamento proveniente dal Ministero per i Beni e le Attività Culturali. Durante la manifestazione, osserva Lignani - la Regione Umbria ha trasferito la struttura 'Spazio Umbria' (inaugurata presso Palazzo Collicola a Spoleto) nel parco di Palazzo Vitelli, dove si sono svolti incontri conviviali, aperitivi e dopocena, a margine delle attività culturali ed il tutto a titolo gratuito per gli intervenuti. La struttura di Palazzo Vitelli – scrive ancora Lignani - avrebbe potuto invece essere utilizzata principalmente per eventi di natura artistica. Convegni di natura culturale non avevano bisogno né di 'Spazio Umbria' né, in tempi di crisi, di banchetti o conviviali a margine”.

Per Lignani, inoltre, “è noto come siano stati distribuiti a titolo gratuito una quantità eccessiva di biglietti, fatto che ha inciso notevolmente sia sulla gestione economica, sia sulla stessa 'immagine' esterna del Festival, soprattutto agli occhi degli spettatori paganti”.

Fonte: ACS


 

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