Carceri/ L’allarme di Bocci e Verini (Pd): in Umbria 500 detenuti oltre capienza
PERUGIA - Nelle quattro carceri dell'Umbria (Perugia, Terni, Spoleto ed Orvieto) sono stipati 1.700 detenuti in celle progettate per 1.200. Spazi ''sociali'' vengono occupati da brandine e manca persino la carta igienica. Sovraffollamento di reclusi, guardie carcerarie ''sotto organico'' (solo a Perugia mancano una cinquantina di agenti), pochi educatori e turni di lavoro ''massacranti'' per tutto il personale. E' la situazione descritta oggi ai giornalisti dai parlamentari umbri del Pd Walter Verini e Giampiero Bocci, che parlano di una situazione ''allarmante'', ''drammatica'', ''esplosiva'', ''vicina al collasso''.
In quello perugino di Capanne i detenuti sono 560 (la capienza e' di 480), il 70 per cento dei quali stranieri e quindi anche con gravi problemi di inserimento e convivenza. Quaranta di loro dormono in tre, in celle dove invece al massimo si potrebbe stare in due. Questo significa che la sera vengono stesi per terra materassini poi ritirati al mattino. A Spoleto ci sono 700 detenuti in celle per 400 e quelle ''di transito'', solitamente riservate a persone appena arrestate e spesso molto giovani, sono invece occupate da detenuti normali.
Anche il Presidente della Repubblica, riferendosi alla situazione delle carceri italiane - ha detto Verini - ha parlato di ''vergogna''. Verini e Bocci hanno gia' visitato le carceri di Perugia e Spoleto ed intendono proseguire nella loro ricognizione anche negli altri due istituti di Terni ed Orvieto per sostenere come parlamentari - hanno detto - l'azione delle istituzioni locali che hanno chiesto di sospendere l'invio di altri detenuti in Umbria e di rafforzare la presenza del personale di custodia.
In questi primi incontri in carcere - ha detto Bocci - per ''provare a dare risposte a problemi cosi' gravi, abbiamo trovato personale dotato di grande competenza, professionalita' e spiccata umanita', come confermato in colloqui privati dagli stessi reclusi. Fondamentale e' anche il ruolo del volontariato, in particolare della Caritas''.
I due parlamentari hanno poi parlato del grande impegno del personale delle carceri nel cercare di alleviare la situazione. In quello perugino di Capanne - ad esempio - nei circa 10 ettari di terreno i detenuti coltivano ulivi, alberi da frutto ed ortaggi nelle serre. La vendita dei prodotti e' curata da una cooperativa anche con stand davanti al carcere. La Provincia ha istituito corsi di formazione professionale per i detenuti che si occupano di piante ed ortaggi mentre si stanno avviando corsi di florovivaismo per le detenute che attualmente sono 89. Ma ci sono anche corsi di formazione professionale per cuochi, saldatori ed installatori di pannelli solari.
Bocci e Verini hanno anche sottolineato che nell'affrontare questo problema che interessa tutta la societa' non si devono ''usare bandierine di partito''.

Recent comments
12 years 11 weeks ago
12 years 11 weeks ago
12 years 11 weeks ago
12 years 11 weeks ago
12 years 11 weeks ago
12 years 11 weeks ago
12 years 11 weeks ago
12 years 11 weeks ago
12 years 11 weeks ago
12 years 11 weeks ago